C'è un luogo a Venezia dove è ancora possibile ascoltare, al posto del brusio della folla, le urla dei bambini che giocano a calcio nei campielli, i rumori e gli odori delle cucine all'ora di pranzo. Siamo a Cannaregio, sestiere esteso nella parte nord del Canal Grande. Qui non ci sono negozi di souvenir, maschere e vetrerie ma vecchi alimentari, osterie di pesce, bar usciti da un'altra epoca. Il quartiere, un tempo popolare e malfamato, è ora residenziale e una meta ambita per chi vuole vivere Venezia lontano dal turismo di massa.
La via d'acqua principale è il Canale di Cannaregio, che collega il Canal Grande alla Laguna. Si tratta dell'unico canale del centro storico a essere attraversato dai vaporetti oltre al Canal Grande.
Nella stessa zona si trova anche il Ghetto dove è possibile incontrare per strada alcuni ebrei ortodossi che vivono nell'area e assaggiare le specialità kasher in alcune pasticcerie e ristoranti, come il Panificio Volpe o la Pasticceria/Pizzeria "Kosher Tevà" . Per dormire in zona c'è la Locanda del Ghetto: sei camere accoglienti nell'edificio originario del XVI secolo, rivisitato nel XVII secolo, che ospita anche la Scola Italiana e il Museo Ebraico.
Le osterie di pesce sono una vera specialità a Venezia. A parte i tipici bacari, Cannaregio offre luoghi rustici e autentici dove assaggiare piatti tradizionali. Tra le osterie più conosciute c'è Dalla Marisa, dove si mangia quello che c'è, dai risotti al bollito misto e naturalmente i pesci di laguna: folpeti in umido (moscardini), baccalà mantecato e cozze ripiene al forno. Alla fermata Ca' d'Oro si trova l'ambiente semplice e genuino di Ca' d'Oro detta Alla Vedova, locale frequentato soprattutto dai veneziani, dove assaggiare sarde in saor, folpeti lessi e in umido, spaghetti alla busara e i bigoli in salsa.
Leggi anche
Tra bistrot e intime locande
Cucina veneziana: baicoli, galani e frìtoe
San Marco: la più bella piazza del mondo