Milano e il Carnevale di Sant'Ambrogio

La bellezza del Carnevale è che chiunque può lasciarsi contagiare da qualsiasi ispirazione e diventare chi vuole, ma chi preferisce seguire le vere tradizioni italiane, quelle popolari, conosce bene personaggi del calibro di Arlecchino, Meo Patacca, Colombina, Balanzone, Rugantino, Gianduia, Capitan Fracassa, Balanzone o Pulcinella, la maschera dal naso adunco che è la più antica del nostro paese.

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Tra i milanesi spopola Meneghino, un servo buffo che si prende gioco dei nobili per cui lavora, pur essendo buono d’animo: si presenta con una lunga giacca marrone, i pantaloni corti con calze a righe bianche e rosse, il celebre cappello a tre punte e una parrucca con codino. E’ una figura che affonda le sua radici nella storia sociale della Lombardia, quando il Domenighin apriva la porta della carrozza ai nobili della città che di domenica andavano a messa e a passeggio. E’ tanto celebre nella tradizione popolare lombarda che, in occasione delle Cinque Giornate di Milano, nel 1848, venne scelto quale simbolo di eroismo poiché rispecchiava le caratteristiche ideali del milanese d’hoc come generosità e laboriosità.

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Passano i secoli e Meneghino, assieme alla moglie Cecca, è sempre protagonista del Carnevale milanese. Tradizione vuole che quello di Milano, conosciuto anche come Carnevale Ambrosiano, abbia tratti assai differenti dalle canoniche celebrazioni che tutti conoscono e che si concludono il martedì grasso, alla vigilia del Mercoledì delle Ceneri, giorno di inizio della Quaresima. Qui, infatti, accade che si contrasti la tradizione religiosa con la profanità: la Quaresima ha inizio la domenica successiva al Mercoledì delle Ceneri e il clou del Carnevale è il sabato anziché il martedì. Tutto si deve a Sant’Ambrogio, patron cittadino che, impegnato in un pellegrinaggio, chiese alla città meneghina di aspettare il suo ritorno per avviare le liturgie quaresimali. E cosi fu.

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Ecco, quindi, che l’appuntamento clou per Milano e dintorni è il grande corteo del sabato pomeriggio, il 21 febbraio, con la sfilata di carri allegorici per le vie del centro: quest’anno il tema è dedicato ad Expo 2015, cibo e fratellanza tra i popoli. Appuntamento alle 15 per l’inizio dei festeggiamenti che partono da Via Palestro verso Piazza Beccarla con la grandiosa sfilata dove protagonisti, oltre ai carri, sono le maschere tradizionali che passeggiano accanto ai costumi moderni e più colorati, il tutto accompagnato da suggestivi giochi di luce. Divertimento assicurato anche con lo spettacolo serale che si tiene a Piazza Duomo, e per chi voglia continuare a lasciarsi contagiare dalla tradizione non può mancare di assaggiare le chiacchiere, proposte in tutte le pasticcerie e panifici in diverse varianti. Quello che rende unico il Carnevale Ambrosiano è il fatto di essere l’ultima celebrazione carnevalesca d’Italia, iniziando proprio quando, in tutte le altre regioni, finisce.

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