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Parma Abbazia di San Giovanni

Parma, cosa rende speciale l'Abbazia di San Giovanni 

Il complesso monastico comprende una serie di edifici tutti da scoprire

Facciata della Chiesa
©iStockphoto
Parma. complesso di San Giovanni Evangelista 
Sono la chiesa, il convento e la storica farmacia a formare il complesso monastico di San Giovanni Evangelista, un’abbazia benedettina costruita nel X secolo da Sigefredo II su un precedente oratorio intitolato a San Colombano e una delle attrazioni di Parma da non perdere, interessante com’è sia dal punto di vista religioso che storico artistico. L’Antica Spezieria è un particolare esempio di farmacia che venne aperta probabilmente nel 1201, anche se oggi si presenta con un arredo più tardo di quello originale. E’ costituita da tre sale con scaffalature risalenti ai secoli XVI e XVII, in cui sono collocati piccoli e grandi vasi, albarelli, fiaschette, boccali e mortai. La Sala del Fuoco presenta il Banco delle Consegne con bilancia di precisione. Nella Sala dei Mortai si possono ammirare gli affreschi nelle lunette che raffigurano maestri della Medicina Antica come Galeno, Ippocrate, Esculapio, Avicenna. La Sala delle Sirene custodisce una raccolta di documenti di illustri maestri parmensi della medicina e della farmacopea. C’è anche un piccolo locale, al quale si accede dalla Sala del Fuoco, dotato di pozzo, alambicchi e vari oggetti che servivano per la preparazione dei farmaci.

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La basilica abbaziale venne edificata nel 1519, con la facciata e il campanile sul lato destro risalenti al primo Seicento. La chiesa, di retaggio classico, ha un impianto originario romanico, pianta a croce latina, e tre navate sulle quali si aprono sei cappelle. L’interno dall’elegante architettura è arricchito da decorazioni di svariati artisti tra cui il Correggio e il Parmigianino. Sotto la direzione del Correggio Michelangelo Anselmi, nel 1520, decorò le volte e le candelabre. I finti cassettoni fra le arcate e il fregio intorno alla navata centrale sono di Francesco Maria Rondani. Interessanti sono anche il coro intagliato e intarsiato dallo Zucchi, nell’abside, Nell’abside e le quattro statue di terracotta di Antonio Begarelli collocate nei due transetti.

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Nel monastero benedettino si susseguono tre chiostri, il primo con leggere colonne ioniche, il secondo cui si accede dalla sala capitolare, dove si trovano due affreschi del Correggio e il terzo o di San Benedetto, con affreschi del 1510 circa. In un complesso tanto ricco non poteva mancare la Biblioteca, dove in ambienti cinquecenteschi affrescati sono ospitati circa 20.000 volumi, tra cui codici miniati del Quattrocento e del Cinquecento. 
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