1. Presepe
E’ un piccolo capolavoro di intelligenza e grazia nascosto nell’Orvieto sotterranea. Si tratta dell’ormai famoso (dopo 18 edizioni) Presepe nel Pozzo della Cava, allestito nelle grotte sotterranee che si snodano sotto il quartiere medievale della città. L’idea, nata quasi per gioco, di allestire un presepe all’interno del Pozzo della Cava ha riscosso talmente tanto successo da far sì che questa piccola manifestazione sia oggi da annoverare tra le tradizioni del Natale orvietano. In questo singolare presepe sotterraneo, i personaggi semoventi a grandezza naturale, realizzati con i materiali e le tecniche degli effetti speciali teatrali e cinematografici, popolano per alcuni giorni le grotte che costituiscono il percorso per la visita al Pozzo. L’allestimento, diverso di anno in anno, ha la particolarità di non dividersi in scene separate, costituendo un ambiente continuo nel quale il visitatore può camminare, grazie anche alla particolare cura dedicata all’ambientazione: gli abiti, gli arredi e gli elementi scenografici sono realizzati in maniera quanto più possibile vicina agli originali del tempo di Cristo. Lo stesso vale per le musiche che rispecchiano i ritmi, le intonazioni e la lingua della Palestina nei tempi antichi.
2. Ceramiche
Orvieto è famosa anche per le sue ceramiche, il cui periodo di maggiore produzione risale al Medioevo. Ancora oggi in città sono attivi molti laboratori che producono ceramiche con decorazioni tradizionali orvietane. Grazie alle grotte del Pozzo della Cava, con il ritrovamento di ben due fornaci, è stata riscritta la storia della ceramica rinascimentale di Orvieto e del Centro Italia. Le tappe fondamentali possono essere scoperte con una passeggiata all’interno del complesso archeologico del Pozzo della Cava. Le grotte del Pozzo della Cava hanno attraversato secoli di storia, subendo nel tempo continue modifiche. Entrando nel primo locale del percorso si vedono il forno del laboratorio e le ricostruzioni dei manufatti nel loro aspetto originale. Si nota anche la muffola, costruita con mattoni e blocchi di tufo non murati, dove venivano lavorati i prodotti della terza cottura o terzo fuoco. Si tratta della prima ed unica muffola ritrovata in Umbria. Procedendo nella seconda grotta si può scorgere una cavità con la forma dei giacigli delle tombe etrusche (ben visibile il letto su cui veniva adagiata la salma), ma lo scavo centrale fa pensare che sia poi stato trasformato in un follone, un macchinario utilizzato per rendere più compatti i tessuti. Nelle ultime grotte del percorso è possibile osservare una cisterna etrusca per la raccolta di acqua piovana, una necropoli, resti di un insediamento abitativo, di una conceria e persino di un impianto termale.
3. Sotterranei
La gran parte degli ambienti sotterranei di Orvieto è il risultato di iniziative indipendenti e temporanee, intraprese quasi sempre da privati. Eppure sotto i palazzi e le chiese di Orvieto ci sono più di mille zone vuote e ciò costituisce un cuscinetto anti-terremoto perché le onde telluriche si infrangono sulle superfici irregolari, come nelle sale insonorizzate. Una delle cave estrattive più estese è quella denominata “Fungaia”. Tra le attrazioni maggiori ci sono i pozzi: oltre ai sessanta metri del pozzo di S. Patrizio, quello della Cava è uno dei più impressionanti. Un cilindro di due metri di diametro che scende per ventisette metri sotto terra. Subito prima di raggiungere l’acqua si apre un cunicolo laterale la cui origine è ancora ignota. Le aree della cavità 6, che si affacciano sullo strapiombo della rupe, hanno le pareti completamente lavorate in centinaia di nicchie 30x30x30.