Dallo scorso aprile nella splendida San Gimignano è tornato a risplendere un tesoro: è stata infatti aperta al pubblico la Torre e Casa Campatelli, tornata agli antichi splendori. Si tratta di un palazzo settecentesco che ingloba una delle torri medievali famose in tutto il mondo, lasciato in eredità al FAI da Lydia Campatelli nel 2005. Nel corso del XIII secolo la località toscana aveva iniziato ad esprimere la propria affermazione politica e sociale attraverso la costruzione di quelle che diventeranno il simbolo della città, ovvero le torri. All’epoca ne esistevano 72, mentre oggi ne sono sopravvissute solo quattordici.
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Tra questi emerge la torre donata al FAI, l’unica il cui spazio interno è rimasto completamento vuoto e che stupisce quindi per la sua altezza, diventata l’unica casa privata di San Gimignano regolarmente aperta al pubblico per offrire al visitatore una conoscenza approfondita del borgo e per invitare alla scoperta di una tipica dimora borghese otto-novecentesca sangimignanese, al cui interno è conservato un patrimonio di arredo domestico, di costumi familiari, di collezionismo d’arte. La visita proposta dal FAI prevede due fasi distinte: nella prima, il pubblico viene guidato in un percorso multimediale che offre gli strumenti per conoscere e apprezzare San Gimignano e la sua storia, le sue campagne, i suoi personaggi e le vicende del palazzo e della famiglia Campatelli. Nella seconda parte invece il visitatore è libero di muoversi al piano nobile e di entrare nell’intimità di una famiglia, sfogliare album fotografici e lettere, soffermarsi su arredi e pitture senza barriere tra sé e gli oggetti, libero di dedicare il tempo che vuole, di fermarsi a leggere o di dare solo un’occhiata, di scegliere cosa vedere, mentre ripercorre la storia di una famiglia tra le più importanti di San Gimignano, ricca di contatti con il mondo dell’arte, del lavoro, della poesia.
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Caratteristica del progetto è l’aspetto allo stesso tempo tradizionale e innovativo nelle modalità di interazione con il visitatore, che consente un’esperienza coinvolgente e un’offerta di momenti di conoscenza modulabili e personalizzabili secondo gli interessi di ciascuno. L’obiettivo finale è quello di favorire un turismo consapevole, dedicato a chi è desideroso di comprendere pienamente il significato della bellezza che incontra o a chi è semplicemente curioso e vuole investire un po’ del proprio tempo in maniera tranquilla, emozionante e coinvolgente. E’ quindi un progetto dedicato allo slow traveller, alternativo al turista mordi e fuggi, che sicuramente non manca di lasciarsi stupire.
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Tra questi emerge la torre donata al FAI, l’unica il cui spazio interno è rimasto completamento vuoto e che stupisce quindi per la sua altezza, diventata l’unica casa privata di San Gimignano regolarmente aperta al pubblico per offrire al visitatore una conoscenza approfondita del borgo e per invitare alla scoperta di una tipica dimora borghese otto-novecentesca sangimignanese, al cui interno è conservato un patrimonio di arredo domestico, di costumi familiari, di collezionismo d’arte. La visita proposta dal FAI prevede due fasi distinte: nella prima, il pubblico viene guidato in un percorso multimediale che offre gli strumenti per conoscere e apprezzare San Gimignano e la sua storia, le sue campagne, i suoi personaggi e le vicende del palazzo e della famiglia Campatelli. Nella seconda parte invece il visitatore è libero di muoversi al piano nobile e di entrare nell’intimità di una famiglia, sfogliare album fotografici e lettere, soffermarsi su arredi e pitture senza barriere tra sé e gli oggetti, libero di dedicare il tempo che vuole, di fermarsi a leggere o di dare solo un’occhiata, di scegliere cosa vedere, mentre ripercorre la storia di una famiglia tra le più importanti di San Gimignano, ricca di contatti con il mondo dell’arte, del lavoro, della poesia.
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Caratteristica del progetto è l’aspetto allo stesso tempo tradizionale e innovativo nelle modalità di interazione con il visitatore, che consente un’esperienza coinvolgente e un’offerta di momenti di conoscenza modulabili e personalizzabili secondo gli interessi di ciascuno. L’obiettivo finale è quello di favorire un turismo consapevole, dedicato a chi è desideroso di comprendere pienamente il significato della bellezza che incontra o a chi è semplicemente curioso e vuole investire un po’ del proprio tempo in maniera tranquilla, emozionante e coinvolgente. E’ quindi un progetto dedicato allo slow traveller, alternativo al turista mordi e fuggi, che sicuramente non manca di lasciarsi stupire.
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