Sono 12 le conche costruite sul Naviglio Pavese durante il periodo che va dal XVII al XIX secolo, realizzate per poter superare il dislivello esistente dalla Darsena di Milano al suo sbocco nel Ticino a Pavia. Sono costituite da due canali distinti e paralleli: uno laterale, scoperto, posto a fianco del bacino navigabile di minori dimensioni. Questo era indispensabile per garantire la portata minima e assicurare il tirante d’acqua necessario per le bocche d’irrigazione durante le operazioni di chiusura della conca. Un secondo canale era invece costituito da una vasca per la risalita e la discesa delle imbarcazioni: viene riempito o svuotato in base alle necessità manovrando le porte. Partendo da Alzaia Naviglio Grande a Milano si può vivere l’emozione di attraversare la prima delle 14 conche sul Naviglio Pavese, la storica Conchetta.
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Il servizio di navigazione avviene a bordo dell’unico motoscafo milanese adibito a navigazione turistica, ovvero il Corsaro dei Navigli. Il tour guidato snoda attraversando la Darsena, il Ponte dello Scodellino, il Vicolo dei Lavandai e poi, finalmente, si arriva nella Conchetta. Ecco, dunque, la concerta possibilità di immergersi negli antichi luoghi solcati dai barconi che rifornivano di svariati beni la vecchia Milano, carichi di suggestioni ed atmosfere che riportano indietro nel tempo. Dopo aver visto il Vicolo dei Lavandai, uno dei numerosi lavatoi di Milano, si arriva all’approdo nei pressi di Palazzo Galloni, dove trova sede il Centro degli Incisori. Si tratta di un vasto ed articolato edificio dove ha risieduto un’agiata famiglia borghese nel Seicento, oggi vivacizzato dall’attività creativa degli incisori con incontri, mostri ed altre attività. Proseguendo si incontra uno dei più significativi complessi monumentali del primo tratto del canale, composto dalla Chiesa, dal ponte e dal lavatoio di San Cristoforo, importante sopratutto perché nobili, duchesse, re ed imperatori partivano da qui per entrare a Milano via acqua.
Ritornando verso il Vicolo dei Lavandai si passa sotto il ponte dello Scodellino per entrare nella Darsena, 1000 metri di banchine attrezzate per l’attracco delle chiatte che ne facevano uno dei più grandi porti interni del Mediterraneo. E’ a questo punto che si passa sul Naviglio Pavese per percorrerlo fino al primo sostegno idraulico, ovvero la famosa chiusa della Conchetta con le sue porte vinciane. La prima e la più piccola delle quattordici conche, che copre un salto di 1,8 metri, si trova in un‘area urbana centrale, all’incrocio fra via Conchetta e via Ascanio Sforza. Si passa poi nuovamente per la Darsena per rientrare in Alzaia.
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