Dopo le mostre internazionali di Giuseppe Penone e Antony Gormley, i bastioni dell’antica fortezza medicea ospitano le opere di Jan Fabre, uno degli artisti più innovativi e rilevanti del panorama contemporaneo. Artista totale, Fabre (Anversa, 1958) sprigiona la sua immaginazione nei diversi linguaggi della scultura, del disegno e dell’installazione, della performance e del teatro. La grande mostra Jan Fabre. Spiritual Guards, si svilupperà tra Forte di Belvedere, Palazzo Vecchio e Piazza della Signoria. Si tratta di una delle più complesse e articolate mostre in spazi pubblici italiani realizzata dall’artista e regista teatrale fiammingo.
Dopo la mostra dedicata a Gauguin prosegue al MUDEC il percorso dedicato agli artisti che hanno guardato al primitivismo delle culture extraeuropee, con un’esposizione dedicata a Joan Miró, curata dalla Fundació Joan Miró di Barcellona, sotto la direzione di Rosa Maria Malet, in collaborazione per l’Italia con Francesco Poli. Il lavoro di Joan Miró, è infatti legato al surrealismo e alle influenze che artisti e poeti di questa corrente esercitarono su di lui negli anni venti e trenta. È attraverso di loro che Miró sperimenta l'esigenza di una fusione tra pittura e poesia, sottoponendo la sua opera a un processo di semplificazione della realtà che rimanda all'arte primitiva, al tempo stesso punto di riferimento per l'impostazione di un nuovo vocabolario di simboli e strumento utile a raggiungere una nuova percezione della cultura materiale.
Esplora il tema del collezionismo la mostra intitolata “Quand fondra la neige, où ira le blanc” che a Palazzo Fortuny che grazie ad alcune opere selezionate dalla collezione Enea Righi intende investigare su come si è evoluta la figura del collezionista, dal Rinascimento a oggi. Si tratta di un tema di grande attualità, che vede come primo protagonista l'imprenditore bolognese che in trent’anni, guidato dalla volontà di sostenere la produzione artistica, ha plasmato una delle più importanti collezioni d’arte contemporanea presenti nel nostro paese.
“Warhol e' Noto" e' il titolo della mostra che fino al 28 agosto, nel cuore del Barocco siciliano presenta 120 opere, provenienti dalla collezione Rosini-Gutman. La mostra curata da Giuseppe Stagnitta è nata dall'idea di raccontare e far conoscere al grande pubblico la potente forza comunicativa della personalità più ecclettica e importante dell’arte del ‘900: Andy Warhol.