Un’aura di mistero avvolge l’antica cittadina di Santarcangelo, e non poteva essere altrimenti, data la tipicità storica del luogo. Il borgo medievale, alle pendici del Monte Giove, in parte cela in parte svela le tracce di un passato medievale contraddistinto dall’ambiguità essenziale di sacro e profano, liturgie e stregonerie, culto ed eresia. Le oltre 150 grotte sotterranee, collocate per lo più sul versante orientale del colle, sotto il nucleo dell’antico abitato, vivono ancora di tale antinomia, in bilico tra contrastanti interpretazioni riguardo al loro uso originario: primitive abitazioni, luoghi di culto, rifugio alcova per la consumazione di riti proibiti e cerimonie sacrificali, riparo signorile, dimora degli spiriti custodi dei telai d’oro, tanto per citarne alcune.
FOTO: I DIECI MISTERI DI PIETRA PIU' INCREDIBILI DEL MONDO
La leggenda dei telai è senz’altro la più suggestiva e rimanda ad un racconto tradizionale consegnato alla storia di Santarcangelo da una generazione all'altra. Secondo la leggenda una grotta, ancora inesplorata, custodirebbe numerosi telai d’oro massiccio su cui vegliano costantemente gli spiriti dei loro antichi possessori. I telai servirebbero a confezionare i costumi della Santarcangelo dei teatri e dei poeti, esibizione che ancora oggi rappresenta l’evento artistico e culturale più importante della città.
Leggi anche: I LUOGHI PIU' MISTERIOSI DELLA SICILIA
Leggende a parte, delle numerosissime grotte santarcangiolesi si possono stabilire due età e strutture diverse. Le prime grotte risalgono a tempi antichissimi e presentano una struttura a reticolato molto raffinata che fa pensare ad un loro probabile uso culturale. Quelle relativamente più recenti, invece, presentano una struttura più semplice in quanto o fungevano da depositi, oppure – soprattutto durante il dominio dei Malatesta tra il XII e il XIV secolo – costituivano importanti vie di fuga dalla città.
Nel corso dell’ultima guerra mondiale la popolazione di Santarcangelo trovò un sicuro rifugio proprio all’interno di questi cunicoli sotterranei. Da qui l’ipotesi dell’apertura di nuovi cunicoli in tale occasione d’emergenza, caratterizzati appunto dal loro aspetto più grossolano e meno rifinito.
Oggi la maggior parte delle grotte appartiene a privati che le adoperano per lo più come cantine per il mantenimento di vini e di cibi, garantito dal clima ideale di questi ambienti sotterranei. Molte di esse sono visitabili e trascorrere qualche ora all’interno di gallerie scavate nelle gialle pareti di “sabbione” di cui è ricca tutta la Romagna, è un’occasione davvero unica per comprendere lo spirito più autentico di questa terra.
Le grotte di Santarcangelo sono facilmente raggiungibili a piedi. Oggi alcune di queste grotte sono aperte al pubblico ed è possibile visitarle.
Foto Marcello Boschetti - IAT Santarcangelo: http://www.iatsantarcangelo.com
Grotta Pubblica - Via Ruggeri
Grotta Teodorani - Piazza Balacchi
Grotta Stacchini - Piazzetta delle Monache
Informazioni
Ufficio Comunale Turismo
Piazza Ganganelli, 1 - Santarcangelo di Romagna
Tel. 0541.356281
Per informazioni turistiche rivolgersi a
I.a.t. Santarcangelo Tel. 0541624270
iat@comune.santarcangelo.rn.it