Alla Sicilia si associano l’arte antica e barocca, principalmente. Meno noto è il contemporaneo, eppure l’isola ne ha molto da offrire. Per esempio in provincia di Messina, nei pressi di Tusa, dove sorge uno dei parchi artistici più vasti d’Europa. Un vero e proprio museo a cielo aperto, chiamato Fiumara d’arte. Una serie di sculture, molte di grandi dimensioni, sono dislocate in un territorio che si dipana sul letto del fiume Tusa (oggi torrente) – da cui il nome Fiumara – che un tempo arrivava sino all’antica città di Halaesa.
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La Fiumara d’arte, oggi affiancata dall’albergo-museo Atelier sul Mare, nacque grazie ad Antonio Presti, che incaricò lo scultore Pietro Consagra di realizzare un’opera in memoria del padre defunto. Dal 1986 si erge quindi ‘La materia poteva non esserci’, mastodontica scultura (18 metri di altezza) composta da due elementi paralleli in cemento armato che si staglia contro il brullo paesaggio. Seguirono negli anni le installazioni di diverse sculture, realizzate da artisti del contemporaneo italiano come Paolo Schivocampo, Tano Festa, e stranieri come Hidetoshi Nagasawa. Sorsero ‘finestre sul mare’, ‘barche d’oro’, ‘piramidi’, ‘labirinti’.
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Opere di grandi dimensioni, in pietra, ferro, ceramica. Disseminate sul gretto del fiume, su basse colline, sul lungomare. Negli anni il parco artistico diventa sempre più grande, e sempre più interessante. Ma una vicenda giudiziaria dalle mille ramificazioni (per questioni di abusivismo edilizio, occupazione del demanio) e durata per diversi anni ha minacciato in molte occasioni la una esistenza. Le azioni giudiziarie hanno ostacolato l’ampliamento della Fiumara d’arte, tra denunce, sentenze e appelli (con tanto di interrogazione parlamentare) che alla fine si sono risolti nel riconoscimento del parco artistico come patrimonio culturale e turistico. Tuttavia Presti ha denunciato in più occasioni il disinteresse delle autorità locali, che lasciano deperire tra incuria e degrado delle opere che meriterebbero di essere tutelate dalle istituzioni. Per leggere la storia completa della Fiumara d’arte cliccate sul sito ufficiale.