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Granada, vocazione alla musica

Granada, vocazione alla musica

Visitare Granada a novembre vuol dire entrare nel vivo della musica andalusa, tra sonorità jazz, "zambras"e vibrati di chitarra.

Granada
Visitare Granada a novembre vuol dire entrare nel vivo della musica andalusa, tra sonorità jazz, “zambras”e vibrati di chitarra. Si conclude domenica 24 novembre il Granada Jazz Festival, uno dei numerosi eventi musicali che ospita la bellissima città alle falde della Sierra Nevada. Numerosi artisti spagnoli e internazionali tengono concerti gratuiti nelle vie e nelle piazze della città, tutte le sere della settimana e la domenica pomeriggio. In questa occasione passeggiare tra le strette vie dei quartieri vecchi, come l’Albayzìn, diventa un modo per comprendere l’essenza della musicalità di Granada e di quella poesia che è resa immortale dalle note della omonima canzone, divenuta l’inno ufficiale della città e interpretata nel tempo dai più grandi cantanti di ogni nazionalità. Granada, del resto, è una città che sembra fatta per passeggiare. Non esistono grandi distanze e la bellezza della sua arte, così come la musica, vive per le strade, negli angoli che si incontrano camminando, nei parchi dove la natura diventa spettacolo. La ricchezza della sua architettura, eredità della dominazione araba, culmina in quello che è considerato il tesoro andaluso per eccellenza, il Palazzo dell’Alhambra (dall’arabo “la rossa”) che, insieme al quartiere vecchio dell’Albayzìn, forma un quadro cubista di case bianche, tegole rosse, e verdi cipressi. Dal sontuoso palazzo-fortezza, che domina la città dall’alto di un colle, si ammirano, tra le tante meraviglie arabe, il Palacio Nazaries e i giardini del Generalife. Attraversata la rinascimentale Porta delle Melagrane, si arriva al pioppeto dell’Alhambra da dove scaturiscono tre sentieri scoscesi: uno conduce al Generalife, l’altro (quello di destra) alle Torri Vermiglie, la fortezza più vecchia di Granada, e quello di sinistra alla fonte chiamata Pilar. L’Alhambra può essere considerata il simbolo di Granada, della sua raffinatezza, della sua poesia, del suo ancestrale fascino nazarì, prezioso e decadente, della sua vocazione ispanico-musulmana. Qui è racchiuso e custodito tutto il senso del meraviglioso che avvolge la città. Fa da monito l’iscrizione che si trova sul muro al fianco di una delle porte d’ingresso, e che riporta i seguenti versi del poeta Francisco Icaza: Fagli l’elemosina, donna, perché nella vita non c’è niente come il dolore di essere cieco a Granada. Il centro di Granada è sede di due importanti monumenti cristiani, la Capilla Real del 1521 e la sfarzosa Cattedrale gotico-rinascimentale. Da vedere, nel quartiere della Cattedrale, la Cappella Reale, la Madrasa, vecchia università araba, e la Alcaicería, antico mercato della seta. Meritano speciale rilievo le grotte del quartiere dell’Albayzín, da dove si gode di una favolosa panoramica della città. Per assaporare il gusto della cucina Andalusa in un ambiente raffinato: Miardor de Morayma (calle Carrello, 2), e per alloggiare a due passi dalla Cattedrale: Hostal Zurita** (plaza de la Trinidada, 7, tel. 0034 958 275 020). Info Festival: tel. 0034 958 225990.
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