Di notte, i grattacieli della città offrono uno skyline
impressionante. Di giorno, le vetrine scintillano di beni di ogni tipo, i caffè
pullulano di gente e i musei si riempiono del vociare dei turisti. Ma
passeggiando per le strade di Philadelphia, tra gli edifici della Old City o
nei dintorni dell’Independence Hall, si ha davvero la sensazione di stare
all’interno di una pagina di storia. Tutto testimonia un passato glorioso. Qui,
all’interno della Independence Hall, il 4 luglio 1776, Thomas Jefferson firmò
la Dichiarazione d’Indipendenza. Qui, questa volta nella Carpenter’s Hall, i
delegati delle colonie americane avevano redatto, nel 1774, la Dichiarazione
dei Diritti. Qui, sempre a Philadelphia, nell’area conosciuta come “il miglio
più storico d’America”, svetta una statua dedicata a William Penn, l’inglese che
nel 1682 sbarcò sulle rive del fiume
Delaware fondando la città.
Tutto a
Philadelphia testimonia questo passato. Niente può, né vuole cancellarlo. Ma
c’è anche un altro volto di Philly, come la chiamano amichevolmente i suoi
abitanti. Con il passare degli anni si è trasformata in una delle destinazioni
più trendy degli States, una delle città più vivaci ed eclettiche. Locali alla
moda, ristoranti etnici, un’atmosfera cosmopolita. E, quando il sole tramonta,
le note della musica jazz che avvolgono le strade. Proprio alla musica e allo
spettacolo è stato dedicato pochi anni fa il Kimmel Center for the Performing
Arts, un magnifico auditorium progettato dall’architetto Rafael Vinoly. Anche
chi ama lo shopping rimarrà soddisfatto. Da non mancare una passeggiata in
South Street, la via più folkloristica della città dive andare a caccia di
abiti usati, libri e dischi, vetri colorati, rottami e specchi per la casa.
Arte e storia rimangono comunque il filo conduttore ideale per
andare alla scoperta della città. Il Liberty Bell Pavilion (il padiglione della
campana della libertà) è l'attrazione turistica più popolare. Commissionata in
ricordo del cinquantesimo anniversario della Carta dei Privilegi (la
costituzione della Pennsylvania, promulgata da William Penn nel 1701), questa
campana di bronzo pesa 936 kg e reca la seguente iscrizione: “proclamo la
libertà in tutto il territorio e per tutti i suoi abitanti”. Fu inserita nel
campanile dell'Independence Hall e utilizzata nelle occasioni più importanti,
tra cui la prima lettura pubblica della Dichiarazione d'Indipendenza in
Independence Square.
Tanti e tutti interessanti i musei della città. Affascinante e
originale una delle più vaste esposizioni di arte all’aperto del mondo: oltre
2.500 murales che colorano i muri della città. E’ il frutto del Mural Arts
Program, avviato nel 1994 per abbellire le strade e pulirle dai graffiti. Questo
programma obbliga i costruttori di nuovi edifici pubblici a destinare l’1% del
budget proprio alla decorazione della città. Infine, ma non ultima, la ricchezza etnica di Philly. Nella parte
meridionale di Philadelphia si sono insediati, nel corso degli anni, diversi
gruppi di immigrati: olandesi e svedesi nel XVII secolo, poi ebrei e italiani
nel XIX secolo e all'inizio del XX, fino ai neri, agli ispanici e agli asiatici
negli anni più recenti. L'Italian Market è l'attrazione turistica principale
della zona e, pur continuando a essere a preponderanza italiana, testimonia con
i suoi venditori e i suoi clienti la varietà etnica della città.