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In treno sul vulcano: Circumetnea

In treno sul vulcano: tutti sulla Circumetnea

Un mito della montagna, uno dei più attivi vulcani al mondo, un simbolo dell'Italia: l'Etna si vive a 360°, grazie anche ad un trenino che porta a scoprire la natura selvaggia e mutevole che lo circonda.

Eruzione  dell'Etna
Semplicemente ‘a Montagna: cosi in siciliano è meglio conosciuto l’Etna, uno dei più famosi vulcani attivi che si erge sulla costa orientale della Sicilia, tra Catania e Messina. Si dice che Eolo avesse imprigionato i venti sotto le caverne dell’Etna e secondo Eschilo il gigante Tifone fu confinato proprio nell’Etna, che per questo si ribellò ed iniziò ad eruttare. Tante sono le leggende legate a questo mito della montagna, e tante sono le emozioni che è in grado di regalare, sia dal punto di vista prettamente geologico, con le strabilianti colate di lava, sia dal punto di vista morfologico e paesaggistico, con i suoi lati coltivati che si alternano alle parti più brulle e selvagge, con i fitti boschi che lasciano spazio alle piste da sci –avete mai sciato sulla neve osservando il mare? -

Un modo insolito e parecchio suggestivo che porta a scoprire le pendici del massiccio cono dell’Etna è salire a bordo della Circumetnea, la ferrovia a scartamento ridotto, lunga 110 chilometri, che in due ore e mezza compie un ampio anello da Catania a Riposto. Tra aranci, ulivi e fichi d’India il trenino sale verso le colate di lava, e, ruotando intorno al vulcano, mostra scenari e visioni che vanno dal magico al fiabesco. Si parte dal quartiere Borgo di Catania e ci si inoltra subito nella campagna, dove compaiono le tracce della disastrosa eruzione del 1669 che distrusse la città. Dopo Misterbianco, che offre grandiosi scorci del vulcano, il trenino si ferma a Paternò, Santa Maria di Licodia, Biancavilla e Adrano. Superato Bronte il paesaggio diventa selvaggio e disabitato, attraversato da spettacolari colate di lava solidificate.

Da Rocca Calanna, a 976 metri, si ammirano i crateri più alti, poi incomincia la discesa. Dopo una sosta a Randazzo, dove non può mancare la visita alla Cattedrale di Santa Maria, si riprende la corsa verso il mare attraverso la valle dell’Alcantara. Questo tratto è quasi tutto in salita e segue il percorso del fiume Alcantara, passando per Gaggi, Graniti e in prossimità delle famose Gole dell’Alcantara. Niente di più entusiasmante penetrare nei più disparati paesaggi che questa parte di terra siciliana dona al visitatore, percorrendoli su un treno inaugurato a fine Ottocento. Ne furono testimoni anche il grande scrittore Edmondo De Amicis e la regina Elena che, viaggiando con la Circumetnea, restarono a dir poco ammaliati dalle forti emozioni suscitate dal panorama, dalla natura selvaggia e dal vulcano sempre mutevole. Ora come allora.

Informazioni
www.circumetnea.it
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