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Val dÂ’Ultimo, pesca con la mosca

Val d'Ultimo, regno della pesca con la mosca

Vero paradiso per gli amanti dell'escursionismo, la Val d'Ultimo è meta prediletta anche per chi ama pescare

Pesca con la mosca
Natura incontaminata, sole, boschi, tranquillità, paradiso degli escursionisti e di tutti gli amanti della montagna: la Val d’Ultimo, vicino a Merano, propone vacanze originali, rilassanti e rinfrescanti che hanno un altro comun denominatore, la pesca con la mosca. Questo tipo di pesca sportiva consiste nell’utilizzare particolari esche artificiali costruite imitando insetti di cui si nutre il pesce (che può essere ributtato in acqua in qualsiasi momento) come mosche, formiche, cavallette o vespe.

L’attrezzatura comprende canne di diverse lunghezze e particolarmente leggere, mulinelli appositi e vari accessori a supporto del pescatore, che può impiegare quattro tecniche di pesca differenti a seconda della profondità in cui si trova il pesce da catturare. E’ soprattutto la tecnica di lancio ad essere complicata, ci vuole molta pratica e pazienza per proiettare in avanti esche artificiali cosi leggere, per le quali si utilizza un’apposita lenza chiamata “coda di topo”.

Riscoprire questa che per molti è una vera e propria forma d’arte significa anche staccare la spina e rilassarsi lungo i fiumi e i laghi alpini che costellano la Val d’Ultimo, come il torrente Valsura, il lago di Fontana Bianca e il Lago Verde, una delle mete predilette per gli appassionati di questo sport. Situato ad oltre 2500 metri è il lago artificiale più alto delle Alpi e si può raggiungere solo a piedi con una camminata di un’ora e mezza. Tra un lancio e l’altro non manca la possibilità di assaporare le prelibatezze culinarie grazie all’ottima cucina del Rifugio Canziani del Cai, che offre anche la possibilità di pernottare.

L’acqua ricca di nutrimento accoglie pesci possenti e, grazie ad una gestione mirata che consente di tenerne solo tre, il divertimento perdura per tutta la stagione estiva. La Val d’Ultimo ospita diverse strutture che offrono corsi di addestramento, sia ai principianti che ai più esperti, per conoscere le tecniche basilari come il lancio, la qualità delle esche, l’entrata in acqua. Quando si arriva in questa valle è come fare un viaggio indietro nel tempo, non solo per la natura incontaminata in cui si immerge totalmente (gli unici rumori sono il cinguettio degli uccelli e i campanacci delle mucche) ma anche grazie alle tradizioni locali che non sono mutate nel corso dei decenni.

La zona è famosa anche per gli antichissimi larici, di oltre 2000 anni, dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. I tre larici millenari si trovano a 1430 m etri di quota presso Santa Gertrude, in un bosco che protegge dalle valanghe i masi: un altro dei tanti e meravigliosi monumenti naturali della Val d’Ultimo.

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