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Luang prabang
courtesy of © Giorgia Bernoni
LUANG PRABANG
Scriveva Marthe Bassene "Riuscir Luan Prapang ad essere in questo secolo di scienze esatte e strapotere del denaro, il rifugio degli ultimi sognatori?" Ed effettivamente l'atmosfera che si respira appena scesi dal battello e messo piede a Luang Prabang quella di un'estrema beatitudine. E' un gioiello dalle tracce coloniali dove tangibile la passata presenza dei francesi: strade ordinate, boulangerie e case balconate sostenute da morbide colonne, mentre le sinuose colline circostanti addolciscono maggiormente il riquadro in cui si il paese si colloca. La cittadina, che si sta riprendendo da decenni di guerra, ha 26.300 abitanti e fa ben poche concessioni alla modernit ad eccezione della corrente elettrica, che funziona in modo alquanto sporadico, e di qualche automobile. A Luang Prabang la sveglia suona alle cinque per i molti monaci i quali, avendo fatto voto di mendicit, vanno di porta in porta per ricevere dalla popolazione il cibo per la giornata. Quello che colpisce di Luan Prapang il fatto che una vera citt tempio e nel 1995 infatti divenuta Patrimonio dell'Unesco. Ovunque si volge lo sguardo l'occhio rapito da guglie, tetti scintillanti ed enormi statue del Budda, raffigurato nei pi svariati modi: in piedi, seduto, sdraiato e con le diverse posizioni delle mani. Le principali attrattive della ex citt colonica sono i templi antichi (dei 66 costruiti prima della colonizzazione francese ne sono sopravvissuti 32) e la suggestiva posizione incorniciata dalle montagne e posta presso la confluenza dei fiumi Khan e Mekong. Tra i monumenti da visitare ci sono il Museo del Palazzo Reale, il Wat Xieng Thong e il Wat Wisunalat che insieme costituiscono il pi importante gruppo di templi reali della citt, esempi fulgidi dello stile locale impreziositi da decorazioni color oro e rosso vivo. Il padiglione reale, con un tetto a cinque piani, uno dei gioielli architettonici della citt la cui costruzione dur pi di 70 anni. A soli 25 km di distanza lungo il Mekong ci sono le famose grotte di Pak Ou, un luogo magico anticamente abitato da monaci e tuttora oggetto di continui pellegrinaggi da parte dei laotiani. Situate a circa met di una parete di roccia dominante il fiume, le grotte si raggiungono salendo una serie di gradini e sono interamente costellate di statue ed immagini votive del Budda, alcune delle quali deposte pi di 300 anni fa. Dall'alto si gode una superba vista panoramica sul Mekong e nelle immediate adiacenze costruita una terrazza di legno attrezzata con tavoli e panche dove si pu consumare il pranzo in un ambiente assolutamente idilliaco. Ad una trentina di km circa a sud della citt si trova invece la grande cascata a balzi di Kuang Si, facilmente raggiungibili via terra con i motorini che possibile affittare in paese. Una strada serpeggiante e a tratti sterrata percorsa da pochi autobus di linea collega Luang Prabang con la capitale Vientiane da cui possibile rientrare con il treno in Tailandia oppure spostarsi nella confinante Cambogia.


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