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Viaggi avventura Namibia tour di 15 giorni

Namibia, cosa vedere in 15 giorni

Un itinerario ad hoc studiato da un esperto del Telegraph per un grand tour davvero emozionante

Deserto della Namibia
 ©iStockphoto
Namibia, deserto del Namib: Sossusvlei
Secondo Pippa de Bruyn, esperta di Sud Africa e giornalista pluripremiata, per creare opportunamente un itinerario di due settimane in Namibia bisogna concentrarsi sulle migliori attrazioni accessibili in un viaggio on the road. Si tratta di un itinerario panoramico che porta ad Etosha, il più grande santuario della fauna selvatica del paese, e poi ad ovest verso i massicci scultorei di Damaraland. Da qui a sud verso la città costiera di Swakopmund dove sopravvive la migliore architettura coloniale tedesca ed, infine, si entra nel cuore del grande deserto del Namib.

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PRIMO GIORNO: Partenza verso Johannesburg
SECONDO GIORNO: Dopo una breve sosta a Johannesburg in due ore si arriva a Windhoek. Una raccomandazione è quella di trascorrere la prima notte nella boscaglia sotto un cielo stellato al Okonjima Game Reserve a due ore di macchina dall’aeroporto. Chi è interessato all’artigianato locale fa bene a fermarsi in Okahandja, 90 minuti dall'aeroporto, e dirigersi al Mbangura Wood Carvers Market, uno dei migliori del paese. Si pernotta all’Okonjima Plains Camp, sede della Fondazione AfriCat, un santuario per ghepardi orfani e abbandonati e leopardi che vagano liberi. Dopo cena già si può avere un’idea della fauna africana in notturna.
TERZO GIORNO Alle prime luci dell’alba partenza con una guida in un veicolo scoperto per ammirare i leopardi e tanti altri animali. Al rientro per il brunch ci si può riposare. Nel tardo pomeriggio altra esperienza da non perdere è quella di partecipare ad un safari a piedi seguendo i tracciati dei ghepardi dotati di radio-collare.
QUARTO GIORNO Con un viaggio di poco più di 90 minuti si giunge all’Ongava Game Reserve, una riserva privata adiacente all’Etosha National Park, che offre sistemazioni in lodge intimi e lussuosi. Comprende 14 chalet costruiti su un crinale che domina una vasta pianura boscosa. Dispone di un ottimo accesso al parco e, insolitamente, propone tariffe sia tutto compreso che self-drive. Quando arriva il momento di vedere la fauna selvatica dell’Etosha si può accedere dall’Anderson Gate, tenendo sempre a mente che i cancelli chiudono poco prima del tramonto. Tra i visitatori più frequenti ci sono i rinoceronti bianchi. 
QUINTO GIORNO A colazione si può chiedere di preparare il pranzo al sacco per visitare da soli l’Etosha. Si inizia all’alba, si fa sosta ad Ombika, una sorgente naturale, prima di procedere per Okaukejo, un campo di riposo. Prendendo la deviazioni per Nebrowni si spera di incontrare i famosi elefanti toro che si cospargono di fango. Verso nord Okondeva è una delle più belle oasi visitata con orgoglio da un leone. Gli avvistamenti più sorprendenti accadono quando meno li si aspetta, ecco perché vale la pena, ogni tanto, spegnere la macchina e godere dei suoni della natura selvaggia. 
SESTO GIORNO Se ancora non è stato avvistato un leone o si vuole ancora godere di un safari in solitaria si può prendere in considerazione la prenotazione di macchina per quattro ore per visitare la riserva di Ongava che ospita una popolazione felina in ottima salute. Dopodiché non si può perdere, dopo tre ore di macchina verso Damaraland, la sosta al Grootberg Lodge, arroccato sopra l’Etendeka Plateau, che gode di una delle viste più spettacolari d’Africa. Non è lussuoso  ma particolarmente accogliente ed ha trasformato le prospettive della comunità locale. 

SETTIMO GIORNO Per un’escursione alla scoperta di un villaggio culturale a nord del Cunene e Kaokoveld risiedono i seminomadi Himba, famosi per la loro resistenza alle influenze moderne. In alternativa si può esplorare la Grootberg Khoadi-Hoas Conservancy in cerca di elefanti, rinoceronti, antilopi, zebre, giraffe e predatori. 
OTTAVO GIORNO Procedendo verso sud si attraversa la spettacolare Torra Conservancy per arrivare al Mowani Mountain Lodge, dove le strutture di paglia sono ben mimetizzate in un paesaggio cosparso di massi. Se si arriva per tempo ci si può rilassare per pranzo prima di intraprendere il tour guidato di due ore alla scoperta del primo Patrimonio dell’Umanità della Namibia, la galleria a cielo aperto Twyfelfontein, dove gli archeologi ritengono che alcune delle migliaia di incisioni rupestri siano state create 6000 anni fa. 
NONO GIORNO Dopo colazione si parte in compagnia di una guida per l’escursione di quattro ore in cerca di elefanti. Ci si può prendere una pausa nel pomeriggio per godersi la piscina con la sua straordinaria veduta panoramica. 
DECIMO GIORNO Si parte per il sud verso le dune costiere. Visitare Swakopmund significa ammirare i più importanti esempi di architettura coloniale tedesca e vari monumenti tra cui la prigione e la sede della biblioteca. Il check in al Desert Breeze garantisce la privacy in mezzo al deserto poiché si trova a pochi minuti dal centro città.
UNDICESIMO GIORNO C’è molto da fare qui tra quad, sandboarding, paracadutismo. Ma una delle prime scelte è la quattro ore del Linvin Desert Tour con la guida Tommy Collard, che rivela i segreti delle tecniche di sopravvivenza degli animali nel deserto. Chi preferisce il mare può trascorrere la mattina in catamarano a Walvis Bay, dove la Corrente del Bengala ricca di plancton attira branchi di pesci, delfini e balene.
DODICESIMO GIORNO Tra la costa e Windhoek l’unica stazione di servizio è chiamata Solitario: il viaggio verso la Kulala Wilderness Riserve dura 5 ore e vale la pena sostarvi per assaporare la celebre torta di mele. I punti di osservazione lungo il percorso migliorano e l’ultima fermata, il Little Kulala, è un lodge di lusso circondato da dune e pianure. Qui il bagno nudi in piscina privata è opzionale. 
TREDICESIMO GIORNO L’arrivo a Sossusvlei, una delle parti del deserto del Namib più belle, deve essere alle prime luci dell’alba. Dopo un brunch nel deserto vale la pena visitare il Sesriem Canyon prima di tornare al lodge. 
QUATTORDICESIMO GIORNO Ci vogliono almeno sei ore di auto per arrivare a Windhoek, a nord, e sostare nell’affascinante Olive Grove. Per chi necessita di prendere qualche souvenir ci sono la Namibia Craft Center a Tal Street o il Wecke&Voigts, il più antico negozio della capitale in Indipendence Avenue. 
QUINDICESIMO GIORNO Volo di ritorno per Johannesburg e coincidenza per l’Europa. 
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