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Per le vie de LÂ’Aja

Perdendo la bussola per le vie dell'Aja

Il "recinto di caccia" neerlandese è una perenne sorpresa. Basta davvero poco, una semplice passeggiata, per tuffarsi nella storia, nella cultura e nelle tradizioni di una città che sorride e strega...

L'Aja, caratteristico scorcio di strada
©NBTC Netherlands Board of Tourism & Conventions
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Si respira tranquillità e serenità percorrendo le larghe strade del centro (non grandissimo) dell’Aja neerlandese. Con un profumo naturale, molto poco urbano, ed una cordialità quasi da paese, con passanti e bambini che salutano e sorridono sempre, come se ti conoscessero da una vita. Il tutto tinteggiato dalle etnie, culture e diversità che convivono più o meno pacificamente, alla ricerca di quegli stati di serenità e ricchezza assenti nelle proprie patrie.

E la multietnicità e poliedricità del luogo garantisce anche chicche gastronomiche e menu interessanti. Avevo voglia di assaggiare qualcosa di sfizioso mentre passeggiavo, zainetto in spalla, per Binnenhof, centro storico della città. Raggiunsi, senza nemmeno guardare la cartina, i due rami del Parlamento. Al centro dell’ampio cortile, la bellissima e goticissima Ridderzaal, la Sala dei Cavalieri del XIII secolo. Qui il terzo martedì di settembre (nel giorno chiamato Prinsjesdag) si incontrano i membri delle due Camere per il tradizionale discorso della Regina Beatrice in apertura dei lavori parlamentari.

Mi avventuro nelle strette, ma al contempo deliziose, stradine, molto turistiche e piene di negozi, sia high fashion che dall’invitante sapore retrò, di abbigliamento e di design. Ho pensato più volte che gli stessi olandesi facciano fatica ad orientarsi tra queste labirintiche viuzze. Ma non ho briciole di pane da seminare lungo il sentiero. Ah, ho fame.

Nella zona attorno alla stazione lo stile architettonico è totalmente diverso: il trionfo della modernità per uffici e per negozi. Il mio occhio cade proprio su quell’enorme edificio di cui chiedo il nome ad una simpatica vecchietta in non-so-quale-lingua: l’Hoftoren, con i suoi 142 metri d’altezza, è l’edificio più alto della città, sede del Ministero dell’Educazione e della Cultura e delle Scienze dei Paesi Bassi. L’attempata signora attacca bottone e mi suggerisce anche una visita al “little lake” di cui mi indica la direzione.

Decido di seguirla con la mano sulla pancia, per cercare di contenerne i fastidiosi rumori: Hof Vijver, un romantico specchio d’acqua che sembra servisse per cingere il fossato medievale che, anni or sono, garantiva la sicurezza dell’Haag. Per puro caso, lo ammetto, giungo nell’Hofkwartier, il quartiere reale: mi turbo davanti all’imponente e scenografico Palazzo Reale, sede lavorativa della Regina Beatrice d'Olanda. Dai suoi cancelli parte un largo e caratteristico viale alberato. Un brivido lungo la schiena: guardandomi attorno mi scopro tornato nell’Aja vecchia”. Faccio ammenda: mi sono perso. Ed ora ho davvero fame…

Continua ...
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