Lovanio tra Università, beghine e birra

Da Bruxelles a Liegi si può idealmente percorrere una strada che porta a Lovanio, Leuven in lingua locale, graziosa cittadina belga meta di studenti che provengono da tutto il mondo grazie alla sua storica Università. Un motivo che può incuriosire il visitatore a scoprire questo angolo delle Fiandre è senza dubbio l’Artefact Festival, in programma dal 13 al 23 febbraio, una manifestazione che si propone di indagare il rapporto tra arte e media e che, ogni anno, si presenta con un tema differente. E’ giunta infatti alla nona edizione e allo Stuk Kunstencentrum si alternano performance artistiche, installazioni, letture, incontri, concerti ed esposizioni.

Tornando alla città si devono innanzi tutto ricordare due curiosità, tra il sacro e il profano: non in molti sanno, infatti, che Lovanio ospita il più grande centro delle beghine (nel medioevo erano le donne vedove o nubili che vivevano in luoghi chiusi, i beghinaggi, mantenendo i voti di ubbidienza e castità ma senza dedicarsi alla vita monastica) e la più grande fabbrica di birre del pianeta, quella della Stella Artois. Non a caso Lovanio si può definire la capitale della birra.

Si visita in una giornata, a piedi o in bicicletta, incominciando dal centro storico, che ancora oggi conserva le caratteristiche storiche di un tempo, quando  nacque come borgo medievale. Il Municipio, uno dei più affascinanti edifici pubblici mai realizzato in Europa, fu edificato nel XV secolo in stile tardo gotico e si affaccia sulla vivace Grote Markt, la piazza principale e simbolo della città, dove anticamente si teneva il mercato.

La Chiesa gotica di San Pietro ospita al suo interno una cripta romanica dell’XI secolo e vari dipinti, alcuni dei quali opera del noto pittore locale Dirk Bouts, e la tomba del duca Enrico I di Barbante. La torre della chiesa è stata inclusa nella lista Unesco delle Torri civiche e dei campanili del Belgio e della Francia, cosi come è Patrimonio Unesco dell’Umanità la già citata Grande Casa di Beghinaggio, oggi in uso al campus dell’Università visto che si tratta di un vero e proprio quartiere composto da una dozzina di strade, 300 appartamenti e un centinaio di case, che creano un’oasi fuori dal tempo. Altre chiese interessanti sono quella di San Michele e la Chiesa di San Quintino: la prima uno dei maggiori esempi di architettura barocca del Belgio, la seconda in stile gotico barbantino. In stile rinascimentale fiammingo è invece la Biblioteca Universitaria, caratterizzata da ricche decorazioni, dorature e un’alta torre a carillon.

Attenta alle nuove tendenze e alle proprie radici storiche, Lovanio è una città dinamica  e vivace, molto amata dai giovani, che può vantare il più grande pub all’aperto, come viene chiamata l’Oude Markt, il luogo più festaiolo di tutto il Belgio, con migliaia di tavolini dove tirano tardi le centinaia di studenti che vengono a frequentare la storica università. Il secondo giorno può essere dedicato al Museo M, che vanta una collezione complessiva di 46 mila oggetti d’arte medievale e contemporanea, dalle terracotte dell’antichità classica alle sculture dell’XI secolo, ai dipinti della scuola olandese fino alle porcellane cinesi e giapponesi.

Per il soggiorno un indirizzo ideale è il Martin’s Klooster, situato a poca distanza dalla Oude Markt, in pieno centro storico, un 4 stelle originato in un ex convento che canta splendidi ambienti, un giardino d’inverno e un bar con camino. Prodotti locali, assortimento di sapori e vini selezionati si gustano al ristorante Het Land aan de Overkant, una rotonda sobria ed elegante dalle linee contemporanee con una bella terrazza. All’Arenberg vale la pena prenotare un tavolo vicino alle grandi finestre dell’aranciera o sulla terrazza del giardino, per assaporare una cucina gustosa che propone piatti classici rinnovati.