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Quebec: Gaspesie

Gaspesie: un mare di montagne

Una strada asfaltata che attraversa obliquamente la penisola della Gaspesie, da Saint Anne des Monts a Cascapedia. Qui convergono, quasi fossero affluenti di un fiume, numerose piste in terra battuta. Tutto intorno boschi di pini, larici, abeti e betulle.

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Una strada asfaltata che attraversa obliquamente la penisola della Gaspesie, da Saint Anne des Monts a Cascapedia. Qui convergono, quasi fossero affluenti di un fiume, numerose piste in terra battuta. Tutto intorno boschi di pini, larici, abeti e betulle, interrotti solo da una costellazione di piccoli laghetti. E' il Parco della Gaspesie, un'area vastissima, accidentata e selvaggia, rinomata per i suoi sentieri durante l'estate e per le lunghe piste di sci di fondo durante la stagione invernale. Tutto il parco è percorso da un dedalo di percorsi, è ricco di animali selvatici e di fiumi, ideali per la pesca al salmone. Le montagne sono basse, non raggiungono i 1500 metri, e costituiscono l'ultimo prolungamento degli Appalachi, una delle più antiche catene montuose dell'occidente. Il Mont Jacques Cartier è la vetta più elevata, ed è raggiungibile con una camminata di un'ora-un'ora e mezzo. Il sentiero è aperto dalle 10.00 alle 16.00, per non disturbare la nutrita popolazione di caribou, mammiferi simili ai cervi, ma di dimensioni decisamente maggiori. Seguendo rigidamente il sentiero roccioso, per non intaccare il delicato ecosistema, si passa velocemente dai boschi ad una zona di tundra, con bassi arbusti, muschi e licheni, che costituiscono l'alimento dei caribou. Arrivati in vetta una piccola torre di avvistamento offre una vista incredibile e permette di osservare la fauna selvatica. Ma ci vuole pazienza. Molta. La base del sentiero è raggiungibile solo attraverso un servizio dei ranger del parco che, con uno scuolabus giallo 4x4, accompagnano gli sparuti turisti alla base della pista. Tre corse all'andata e tre al ritorno, una cinquantina di persone in tutto. Guai a perdere l'ultima corsa. All'interno del parco quattro campeggi, tutti distanti decine di chilometri dal primo centro abitato, in genere posizionati in riva ad uno dei laghi. Tranquillità, silenzi, le canoe colorate sulla riva per chi si vuole avventurare, ed un numero incredibile di porcini, che spuntano, è il caso di dirlo, "come funghi" ai lati del sentiero. Difficile resistere alla tentazione di raccoglierli! Dai campeggi si parte per innumerevoli escursioni: dove sarà facile, soprattutto al mattino ed alla sera, incontrare alci, castori, cervi. Niente elettricità nelle piazzole, tutte dotate di griglia, di uno spartano focolare e di legna. Per chi preferisce una sistemazione più agiata c'è l'albergo Gite du Mont Albert, rinomato per l'ottima cucina: una incantevole costruzione bianca attorniata da piccoli chalet. Da provare il salmone affumicato allo sciroppo d'acero, che conserva l'odore della legna e delle bacche di ginepro. Nell'ampia sala del ristorante, dominata da una testa d'alce gigantesca, si cena in un'atmosfera rilassata, fra camini, candele e sottofondo musicale. Fuori? Solo la notte stellata. E nient'altro. E lo spettacolo è immenso, imdimenticabile.
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