E’ indiscutibilmente bella. D’inverno così come
d’estate. Sempre suggestiva, affascinante, sorprendente. E’ la Great Ocean
Road, una strada lunga circa 106 chilometri, che regala paesaggi e panorami
mozzafiato e attraversa siti ricchi di
storia e natura. La strada corre in una delle miscele paesaggistiche più
spettacolari d’Australia: lunghissime sabbie sabbiose, aspre scogliere, fiori
selvatici e piccoli porti pittoreschi. Parte da Torquay a sud di Melbourne e
scende fino a Warrnambool. Fu realizzata in onore dei soldati che prestarono
servizio durante la Grande Guerra. La costruzione iniziò nel 1919 e molti dei
3.000 uomini che vi lavorarono erano essi stessi veterani. Completata nel 1932,
è da allora un percorso estremamente noto tanto tra gli abitanti del Victoria
quanto (e soprattutto) tra i turisti.
La Great Ocean Road, come si diceva, parte
ufficialmente dalla vecchia cittadina di Torquay. Era una località di vacanza
già dal tardo ‘800, ma è stata la cultura del surf degli anni ’60 a renderla
celebre al di fuori del paese. Le condizioni di queste spiagge, infatti, sono
ottimali per questo sport e il Bells Easter Classic, che ha luogo sulla vicina
Bells Beach, è uno degli appuntamenti principali nel calendario degli
appassionati surfisti di tutto il mondo.
Da Torquay, la spiaggia piega verso l’interno
per circa 16 chilometri prima di risbucare a ridosso del mare, ad Anglesea,
dove un vero must è fotografare i canguri che scorazzano tranquilli nel campo
da golf cittadino. Si arriva poi a Lorne, altra località turistica di un certo
rilievo, famosa fin dal 1860, ai tempi in cui le carrozze varcavano le Otway
Ranger su piste fangose per portare i turisti a far villeggiatura nelle
strutture ricettive cittadine. Oggi, è una tra le località costiere più
eleganti e qui si possono assaggiare ottimi crostacei e frutti di mare,
relandosi un po’ di relax ai tavolini del Lorne Fisheries Co-op.
Da Lorne si prosegue e si percorre il tratto più
spettacolare. La strada fiancheggia scogliere a precipizio e ricalca gli orli
di piccole insenature. Impossibile non guardare. Si arriva ad Apollo Bay per
poi proseguire nell’entroterra fino a
raggiungere il faro di Cape Otway. Inaugurato nel 1848 e fuori servizio dal
1994, il faro è oggi un monumento che vale la pena visitare per farsi un'idea
di quella che poteva essere la vita dei guardiani del faro un tempo su una
scogliera isolata.
Da qui la highway torna al mare, a Princetown,
da dove si arriva al Port Campbell National Park una striscia di costiera
splendida con un fiore all’occhiello: le imponenti formazioni rocciose dei
Dodici Apostoli (Twelve Apostles), a buon diritto annoverate fra le icone
dell'Australia. La Great Ocean Road termina dove si congiunge
con la Ptrinces Highway ad est della ex città baleniera di Warrnambool. Le
balene che, in inverno, si cullano nella secca sono un’attrazione amatissima.
Un tempo cacciate fino quasi all’estinzione, ora stanno lentamente ripopolando
i mari per la gioia degli appassionati.