In provincia di Verona, allo sbocco della Val d’Alpone - famosa per i fossili di Bolca – sorge l’antico borgo Monteforte d’Alpone, circondato da colline quasi esclusivamente coltivate a vigneto. Un panorama reso incantevole dagli ulivi che regalano un olio pregiato e dalle fioriture di ciliegio di marzo. È tra queste colline che si snoda il “Dieci Capitelli”, un percorso tra sentieri e vigneti che si snodano nella terra del Soave Classico Doc. Dieci chilometri in cui si incontrano i dieci capitelli (edicole votive). Il punto di partenza e di arrivo è piazza Silvio Venturi, accanto alla chiesa di Santa Maria Maggiore.
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Monteforte d'Alpone vanta un primato a livello nazionale: è il comune italiano con la più alta percentuale di superficie coltivata a vite. Immersi nella bellezza dei paesaggi della Lessinia, è possibile concedersi al gusto e alla qualità del Soave anche presso la Cantina del paese. In questo territorio, l'uva Garganega beneficia dei terreni vulcanici ricoperti di strati sedimentari, raggiungendo risultati di eccellenza in termini di tipicità.
Nel periodo precedente il mercoledì delle Ceneri, Monteforte dìAlpone si prepara a una grande festa. Si tratta del Carnevalon de l’Alpon, una delle manifestazioni carnevalesche più importanti del Veneto. Ogni anno l’evento richiama migliaia di persone. Due le grandi sfilate di carri allegorici: quella del sabato sera e quella pomeridiana del martedì grasso.
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Nato ufficialmente nel 1949, ha origine molti anni prima. E’ rimasta nella storia l’edizione del 1924, organizzata durante il Fascismo. Prendendo spunto dalla morte di Lenin, avvenuta il 22 gennaio 1924, per le vie di Monteforte sfilò un vero carro funebre con banda, feretro e “deceduto”, accompagnato da nenie. Da quell’anno furono scoraggiate maschere e sfilate perché considerate provocatorie e pericolose per la stabilità del regime. Il primo moto di risveglio del Carnevale vero e proprio, si manifestò dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1947, con l’allestimento di due carri allegorici.
Nel corso degli anni Cinquanta le edizioni si susseguirono sempre più sfarzose e alcuni carri di Monteforte parteciparono anche ad altri grandi Carnevali del Veneto. Quando nel 1954 il carro “Pinocchio e il pesce tonno” conquistò il primo pemio a Bassano del Grappa, cominciarono a sfilare carri sempre più grandi ed elaborati, tanto da richiamare la partecipazione di cittadini da tutta la provincia.
“La 68? edizione del Carnevalon de l'Alpon è salva”: questo il post su Facebook della ProLoco di Monteforte, che sottolinea di aver evitato il commisariamento salvando l’associazione e le manifestazioni: prima fra tutte il Carnevale. Celebrato da quasi settant’anni, rappresenta per Monteforte più di una festa. È una celebrazione collettiva, e la cura e l’entusiasmo con il quale viene preparato lo dimostrano. Come da tradizione non mancheranno serate musicali, cabaret, balli e scherzi. E il festeggiamento finale che coincide con la grande sfilata di carri allegorici del martedì grasso, quest’anno il 28 febbraio. La forte partecipazione a questo evento ha fatto diventare l’appuntamento uno dei più importanti della provincia di Verona.
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Altre sfilate precedono quella conclusiva. Il sabato sera, nel centro storico partirà la 30? Sfilata Notturna di carri allegorici e gruppi mascherati, ricca di colori e giochi di luce. La domenica pomeriggio, nelle frazioni di Costalunga e Brognoligo, si svolgerà il 31° Carnevale dei Bambini, una sfilata di carri dedicata solo ai più piccoli. Durante le manifestazioni, per i più golosi, in piazza saranno presenti stand gastronomici con gnocchi, frittelle e vino Soave. Nel PalaFlaminio, invece, si potrà cenare con un ricco menu che varierà ogni serata.
Gnocchi di Carnevale protagonisti anche nella tradizionale Gara tra le otto contrade di Monteforte. Inoltre non mancherà la Luni Pignatàro, la serata di cabaret più famosa e divertente dell'Est veronese a cui partecipano numerosi comici, musicisti e soprattutto cantanti: come da tradizione vincerà chi si riceverà più fischi e rulli di "pignàte".
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