A Cagliari giovani chef coraggiosi: i migliori indirizzi

Quando si parla di gastronomia Cagliari eccelle in tutte le categorie. Quali? Varietà e qualità degli ingredienti, creatività nei piatti complessi e rigore in quelli di base. Non serve aggiungere altro, meglio iniziare subito il giro partendo dalla “Bottega Sarda” al 25 di via Baylle: offre una selezione notevole di vini e distillati, dolci, torroni e confetture. Ma anche salumi, pane carasau e – può mancare? – bottarga.

Tutta la zona della Marina va comunque esplorata con calma per vedere come il rione, il settore più cosmopolita della città, sia riuscito nel tempo a miscelare i prodotti di sempre, identici da secoli, con le mille varianti locali e i continui apporti da altre culture. A pranzo e per gli aperitivi – se non si è già provveduto a rifocillarsi con qualche in uno dei quattro mercati municipali o al banco dei caffè storici (si veda il relativo articolo rif) – una sosta va fatta al “Libarium”, almeno per la splendida terrazza panoramica del Castello.

Ora di cena, dove andare? Ecco tre dei tanti indirizzi, a legarli è la competenza degli chef, tutti giovani, preparatissimi e ambiziosi. Iniziamo dal centro storico e commerciale. “Dal Corsaro”, in via Regina Margherita 28, offre tuorli d'uovo croccanti, tortini caldi di ricotta di pecora con mosciame di tonno e salsa alle bottarga, paté di pescespada e muggine scaloppato in guazzetto di molluschi. E questi sono solo gli antipasti!

Luigi Pomata è un’istituzione in città, tanto che – per comodità o per vezzo, non importa saperlo – ha scelto il proprio nome e cognome per battezzare il suo ristorante al 14 di viale Regina Margherita. Lo chef Luigi è il maestro del sushi mediterraneo “Susci scrivilo così, per favore, senz’acca” –chiede – “chè quello che ho ideato io è un solo un omaggio. Non mi sognerei di competere col Sol Levante”. Falsa modestia e ottimo risultato al palato.

Al “Lisboa”, in via Tuveri 2, la cucina creativa è spinta al massimo. Gli ingredienti sono tutti freschissimi e naturali e, si potrebbe dire geometricamente modificati chè le composizioni dei piatti, un’arte in sé, sono tanto elaborate quanto funzionali al gusto. Questa è Cagliari, è vitale e coraggiosa anche a tavola e sembra farlo quasi distrattamente. Da provare.

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