Il Natale è ormai alle porte: sono tanti gli eventi che permettono di 'ammazzare' l'attesa con dolcezza. Prearatevi dunque a leccarvi i baffi perché è in arrivo, dal 2 dicembre al 9 dicembre, un appuntamento tutto da mordere. In quel di Hône, borgo di 1.200 abitanti sito nella bassa Valle d’Aosta, ovvero ai piedi della vallata di Champorcher, ad andare in scena sarà la Festa della Micòoula, una sagra giunta quest’anno alla 23°edizione il cui protagonista assoluto è il pane. Ma non quello che siamo soliti portare in tavola per accompagnare, quotidianamente, i pasti.
Si tratta infatti della micòoula, termine che tradotto dal patois (il dialetto franco-provenzale tipico della Valle d’Aosta) significa “pane un po’ più piccolo e un po’ speciale”. Basta un solo morso per rendersi conto che il suo sapore è veramente unico. Questo pane dolce, realizzato con farina di frumento e farina di segale, è valorizzato dall’aggiunta di castagne, noci, fichi secchi e uva passa. Non solo. Occasionalmente è possibile anche impreziosirlo ulteriormente avvalendosi di scaglie di cioccolato.
Parliamo di un prodotto molto ricco la cui preparazione (rigorosamente manuale) è tramandata di padre in figlio, da sempre attenti a portare avanti questa tradizione molto sentita, soprattutto in prossimità del Natale. Un tempo, infatti, rappresentava quello che oggi è per noi il panettone. Nel corso degli anni ha ricevuto diverse certificazioni come la PAT (prodotto agroalimentare tradizionale e la DECO (denominazione comunale di origine).
Si tratta infatti della micòoula, termine che tradotto dal patois (il dialetto franco-provenzale tipico della Valle d’Aosta) significa “pane un po’ più piccolo e un po’ speciale”. Basta un solo morso per rendersi conto che il suo sapore è veramente unico. Questo pane dolce, realizzato con farina di frumento e farina di segale, è valorizzato dall’aggiunta di castagne, noci, fichi secchi e uva passa. Non solo. Occasionalmente è possibile anche impreziosirlo ulteriormente avvalendosi di scaglie di cioccolato.
Parliamo di un prodotto molto ricco la cui preparazione (rigorosamente manuale) è tramandata di padre in figlio, da sempre attenti a portare avanti questa tradizione molto sentita, soprattutto in prossimità del Natale. Un tempo, infatti, rappresentava quello che oggi è per noi il panettone. Nel corso degli anni ha ricevuto diverse certificazioni come la PAT (prodotto agroalimentare tradizionale e la DECO (denominazione comunale di origine).
Il tutto ha inizio il 2 dicembre alla Maison du bon grain, presso il forno comune del borgo, dove assistere alla sfornata della micóoula con tanto di brindisi inaugurale ma, per le dimostrazioni di impasto e cottura, bisogna attendere il giorno dell'Immacolata. Ebbene sì l’8 dicembre, oltre al mercatino composto sia da bancarelle enogastronomiche che da prodotti tipici dell’artigianato valdostano e alla rievocazione dei mestieri più antichi, a richiamare l'attenzione dei presenti è la preparaazione dello storico pane realizzato con grande amore dagli abitanti del borgo.
L’evento rappresenta dunque un valido pretesto per cittadini e turisti per concedersi un momento di svago e convivialità prendendo parte ora a cene di prodotti tipici a km0 ora a serate danzanti. Il programma, decisamente interessante e divertente, è consultabile sul sito ufficiale de Les Amis de la Micóoula, associazione nata nel 2008 al fine di valorizzare il territorio e le tradizione locali.
