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Panicale: il borgo medievale del ricamo

Il suo nome significa "dove tutto è bello": il piccolo paese umbro è un vero e proprio centro dell'antica tecnica di ricamo su tulle.

Tulle di Panicale
Courtesy of©paolamatteucciricamo.com
Delizioso borgo umbro, annoverato tra i più belli d’Italia per aver conservato l'originaria struttura del castello medievale, Panicale, il cui nome, probabilmente significa “dove tutto è bello” da Pan kalòn, è davvero una dimensione che molto ha da regalare agli occhi. Sito in provincia di Perugia, in una posizione panoramica a cavallo tra Umbria e Toscana tanto da essere definito come "la più bella terrazza naturale sul Trasimeno", Panicale raggiunse il suo massimo splendore durante il Rinascimento, epoca di grande sviluppo economico, territoriale e artistico che, oltre ai preziosi lasciti firmati il Perugino e il suo gustoso olio extravergine di oliva, eccelle nell'artigianato per il tulle e la sua preziosa arte del ricamo.

LA TRADIZIONE  Vero e proprio fiore all’occhiello dell’artigianato artistico umbro, il tulle è parte integrante della tradizione di questo delizioso borgo e, sebbene le sue origini risalgono all’Ottocento, è nei primi del’ 900 che prese piede grazie ad Anita Belleschi Grifoni che ne perfezionò la lavorazione fondando una scuola di ricamo su tulle, a cui diede nome "Ars Panicalensis", un posto che spalancò le porte al popolo femminile dando loro la possibilità di un riscatto economico e personale, un passo importante verso l’indipendenza in un periodo critico, quello che, introno agli anni ’50, vedeva molte famiglie afflitte dalle conseguenze della guerra. Istruire le donne era non solo una soddisfazione personale ma una fonte di sostentamento che metteva a frutto abilità manuale, creatività e impegno, commercializzando capolavori fatti in casa avendo in tale modo un’entrata più per continuare alla gestione familiare ma con una forza in più. Tanto era il prestigio dei lavori da richiamare l’attenzione di nobili ed illustri famiglie aristocratiche come Casa Savoia che commissionò alla Belleschi la creazione del velo da sposa per Maria Josè di Savoia oltre ai lavori per i Conti Torlonia. Purtroppo, a seguito della morta della fondatrice, l’arte della tessitura subì una battuta d’arresto ma, a riscattare il fascino di una tradizione è stata la passione di Paola Matteucci, una giovane panicalese che, dopo i suoi studi come disegnatrice di moda, si è avvicinata in prima persona a questa tecnica seguendo corsi direttamente dalle maestre ricamatrici e, facendo tesoro della propria esperienza e, dal 2004, condivide con tutte le appassionate questo suo prezioso sapere organizzando corsi, non solo nei locali della ex Chiesa del Rosario, sede del Museo del Tulle "Anita Belleschi Grifoni" ma anche presso associazioni, scuole o privati con il fine di valorizzazione e riportare in vita questa antica arte vedendola con occhi diversi, dandole un’interpretazione moderna, facendole scavalcare i confini regionali e portandola a spasso per varie manifestazioni fieristiche italiane e estere; bellissimi i suoi pezzi colorati con tinte naturali come le borse o ancora i pezzi in tulle nero con lana colorata.

LE CARATTERISTICHE L'esecuzione del ricamo che caratterizza molti degli oggetti d’arredo di uso quotidiano è un lavoro certosino, fatto rigorosamente a mano, che si tramanda di generazione in generazione, si tratta di un punto ottocentesco il cui prestigio è da ricercare nell’abilità di esperte obbiste in grado di creare e trasformare un filo in un prestigioso lavoro la cui fattura è simili ai lavori realizzati al merletto ad ago; si lavora principalmente su tulle di cotone o di seta, ci sono dei punti particolari, si imbastisce sopra una carta con un disegno sotto e si passa poi al ricamo ad ago con punti ben tirati pronti a dare ampio spazio alla creatività; si realizzano per lo più centrini, tende, sciarpe, dalle forme quali fiori, le gardenie, uccelli del paradiso, volute barocche etc.

IL TERRITORIO Nato nel 2001, in onore dell’ideatrice dell’Ars Panicalensis, il Museo del Tulle, sito in Pizza R. Margherita, tra le mura della cinquecentesca Chiesa di S. Agostino, mette in mostra preziosi manufatti, recenti e antichi, ricamanti a mano e recuperati dalle famiglie del paese e all’interno di innumerevoli chiese della zona.  Dopo diversi mesi di ricerca e lavoro da parte del Comune e dell'esperta Paola Matteucci, è stato possibile raccogliere e mettere in mostra nel polo culturale, visitabile durante il periodo estivo tutti i giorni compresi i festivi mentre, in inverno è aperto nel fine settimana e, facendo richiesta presso l'ufficio informazioni turistiche di Panicale, sita in Piazza Umberto, è possibile richiedere visite guidate. Diversi gli eventi organizzati in città che hanno come protagonista il tulle come la Prima Fiera Internazionale del merletto e del ricamo, "Fili in trama", che ha avuto luogo lo scorso 21-22 settembre, promossa dal Gal Trasimeno – Orvietano in collaborazione con la Provincia di Perugia, un momento di condivisione che intende valorizzazione le antiche tecniche del merletto e del ricamo mettendo in mostra anche il fascino della zona del Trasimeno così ricca dal punto di vista turistico.

INDIRIZZI A Panicale non esiste una vera e propria produzione di pezzi in tulle, non c’è un’attività cospicua, si tratta per lo più di lavori realizzati in maniera amatoriale e messi poi in vendita sul mercato nei punti vendita della cittadina.

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