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Orologio di Augusto Meridiana obelisco Montecitorio

Curiosità di Roma: l’orologio di Augusto

Tra le ‘chicche’ della città Eterna, c’è la più grande meridiana del mondo antico

Montecitorio
istockphotos
Obelisco di Montecitorio
Roma non smette mai di incuriosire. Forse più di ogni altra città al mondo è quella di cui conoscere tutto è praticamente impossibile. La sua storia è troppo ricca, troppo densa perché ogni dettaglio venga svelato. Per esempio, tra le centinaia di curiosità che la città Eterna racchiude, c’è l’orologio solare più grande del mondo antico. Il suo gnomone è ancora ben visibile, ed è una delle immagini iconiche di Roma, mentre il quadrante è finito sottoterra e pochi ne conoscono la storia.
 
Quello noto come orologio di Augusto (Horologium Augusti) o meridiana di Augusto è il segnatempo solare più grande del mondo antico. L’imperatore di cui porta il nome lo fece erigere nel 13 a.C. in una grande piazza lastricata di travertino, il Campo Marzio, area che corrisponde oggi pressappoco a Piazza del Parlamento e Piazza San Lorenzo in Lucina. Su di essa, vennero tracciate con listelle di bronzo le ore e i segni zodiacali. Mentre come gnomone, venne innalzato un obelisco in granito, proveniente dalla città egiziana di Eliopoli. L’ombra dell’obelisco segnava l’ora sulla grande meridiana, e il 23 settembre, giorno del compleanno di Augusto, arrivava a coprire la poco distante Ara Pacis in suo omaggio.
 
Impressionanti le dimensioni di questo orologio - 30 metri di obelisco e 160 per 70 metri circa la piazza - ma anche impressionante la precisione, nient’affatto scontata all’epoca (tanto che si dice la popolazione si lamentasse spesso delle numerose meridiane sparse nei fori e segnanti ognuna un’ora diversa). La precisione per cui l’orologio di Augusto è famoso è dovuta al matematico Facondio Novo, che studiò con con solerzia la posizione degli elementi in modo che l’ombra dello gnomone si proiettasse segnando l’ora e il giorno esatto. 
 
Purtroppo tale mastodontica opera rimase in funzione pochi anni, circa mezzo secolo, perché, scrive Plinio il Vecchio, i sedimenti lasciati dalle inondazioni del Tevere e un terremoto ne compromisero la stabilità, fino a far crollare l’obelisco. Esso venne riscoperto e restaurato nel 1400, e quindi rialzato nel la seconda metà del 1700 in un punto differente, sempre con la funzione di orologio solare. Ovvero, in Piazza di Monte Citorio: quello che un tempo fu lo gnomone dell’orologio di Augusto è oggi noto come l’Obelisco di Montecitorio. Nel 1998 è stata tracciata sulla piazza una nuova meridiana in memoria di quella imperiale, che punta verso l’ingresso del palazzo, anche se la sua affidabilità come segnatempo è andata perduta. Sul finire degli anni '70, in alcune cantine del rione Campo Marzio, sono stati rinvenuti pezzi di pavimentazione dell'antica piazza dove sorgeva la meridiana, a circa 8 metri di profondità. 
 
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