Barcellona si riscopre bio

Vitale, dinamica, sempre pronta a stupire, Barcellona è una di quelle destinazioni capace di accontentare tutti in ogni momento dell’anno. Se poi, a fianco delle sue meraviglie architettoniche si aggiunge anche la svolta culinaria, allora vale proprio la pena soffermarsi un po’ di più per scoprire i locali alla moda della città catalana.

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Se fino a qualche anno fa era notoriamente difficile trovare a Barcellona un ristorante vegetariano, ad esempio, oggi ci sono diversi indirizzi giusti che stuzzicano il palato. Ad incominciare da Sesamo (Carrer de Sant Antoni Abat 52), un piccolo ristorante del quartiere Born, dove si mangia solo cibo freschissimo visto che lo chef va avanti e indietro dal mercato della Boqueria almeno quattro volte giorno per tornare con la più attenta selezione di ingredienti. Qui si gustano irresistibili rotolini agli spinaci, tartallette di funghi e formaggio, provolone al forno ed è celebre per i dolci, soprattutto la torta di zucca con crema all’uovo. Nello stesso quartiere si trova anche La Bascula (Carrer dels Flassaders 3), dal look particolare che rende l’interno molto accogliente, con i tavoli fatti con le ante delle porte o con finestre: i piatti cambiano giornalmente e tra i classici da provare le quiches, le crepes, i frullati e le torte.

Vera istituzione cittadina è il Jucy Jones (Carter del Cardenal Casanas 7), coloratissimo e allegro locale che propone menu per tutti i gusti con oltre 40 specialità tra succo, panini, insalate, tapas e l’hummus, il satay tofu e strabilianti verdure arrosto, con alcune portate che cambiano tutti i giorni. Tutto rigorosamente fatto in casa, dal pane alla pasta fino ai condimenti compreso il ketchup. A contendere lo scettro di migliore ristorante veg di Barcellona al Teresa Carles (Carter de Jovellanos 2; www.teresacarles.com) celebre per le sue insalate personalizzate, ci pensa dal 2013 il Rasoterra (carter del Palau 5; www.rasoterra.cat), che, legato alla filosofia del movimento Slow Food, riesce ad essere contemporaneamente salutare e gustoso. Questo perché vengono utilizzate solo verdure a km 0 prodotte nell’orto di proprietà, i vini proposti sono rigorosamente bio e le ricette traggono ispirazione dalla cucina italiana oltre che da quella catalana. Nel menu ricco e curioso si possono trovare numerose portate a base di verdure tutte molto ben presentate e non può mancare, in alternativa al vino biologico, l’assaggio della birra artigianale.

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Cosi come non può mancare, una volta accontentati stomaco e palato, la visita alle attrazioni imperdibili della città: si incomincia in mattinata da La Rambla, il viale di tre chilometri che da Piazza de Catalunya conduce fino al Porto Vecchio. A metà si entra nel Barrio Gotico, dove le atmosfere diventano più rarefatte tra i vicoli tipici che portano alla Cattedrale. Tornando verso la Rambla d’obbligo è una sosta alla Boqueria, uno dei mercati più visitati del mondo, il più grande della Spagna, che rappresenta il vero mercato popolare catalano. Per respirare il fascino della Barcellona del mare ci si dirige nel pomeriggio al Porto Vecchio e alla Barceloneta, la zona dei vecchi moli in disuso tornata a nuova vita grazie alle Olimpiadi del 1992.

Il giorno successivo si  può dedicare a Gaudi, con la visita al Park Guell, dove la mattina scorre via velocemente solamente passeggiando ed ammirandone l’ecletticità, e ovviamente alla Sagrada Familia, dove vale la pena salire fino alle guglie e ai pinnacoli per godere della meravigliosa vista panoramica. Si può proseguire poi per il Museo Picasso, altro vanto cittadino che raccoglie una delle più vaste collezioni di opere dell’artista spagnolo.

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