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Mongolia, cosa deve sapere il visitatore rispettoso 

La terra dei cieli blu e delle terre infinite è in grado di regalare emozioni uniche

Panorama
©iStockphoto
Paesaggio con gher
La Mongolia, inserita tra Russia e Cina, è il diciottesimo paese più grande del mondo, ma è una delle nazioni più scarsamente popolate, con poco più di 3 milioni di residenti. Tra passeggiate a cavallo, soste assaporando il latte di cavalla ed escursioni nel deserto più grande dell’Asia riesce ad offrire ai visitatori qualcosa di davvero inaspettato. Ci sono però dei consigli importanti da tenere a mente. Non è sicuramente una destinazione per chi cerca svago e trambusto. E’ meglio organizzarsi e muoversi in piccoli gruppi, per evitare comitive caotiche, perché qui si vive all’insegna del rispetto, sempre e comunque e si deve stare attenti a non disturbare il meraviglioso rapporto che l’uomo ha con la natura e la tranquillità, soprattutto quella dei nomadi. La grande attrazione sono infatti i gioielli naturali e religiosi.

In Mongolia scopri la mummia con le sneackers

LA NATURA
Immancabile è la gita nel deserto del Gobi, che prende il nome proprio dalla parola gobi che significa “luogo senza acqua”: si estende nel sud del paese e in gran parte è formato da roccia nuda. Tra i vari panorami che si parano dinnanzi agli occhi, ecco le rocce di Adatsaag, a circa tre ore da Ulan Bator, che appaiono come distese di montagnette granitiche e le Flaming Cliffs, che ricordano il Grand Canyon. Sono invece 12 chilometri di dune le Khongoryn Els, che ben evidenziano la canonica idea di deserto. In Mongolia ci sono vette che toccano anche i 4.000 metri ed ospitano ghiacciai. Avventurarsi da queste parti non è facile ma le emozioni forti sono garantite. Il lago Khövsgöl è il secondo più grande del paese e risulta essere uno dei laghi più incontaminati del mondo, tanto da essere definito “la perla blu della Mongolia”. Con i suoi 136 chilometri di estensione fa parte del Parco Nazionale di Khovsgol Nuur, insieme alle montagne e alle foreste che lo circondano.

LA SPIRITUALITA’
Per immergersi nei riti e nelle tradizioni buddiste sono diversi i siti da vistare. Il più noto è il monastero di Gandan, che si trova nella capitale UlaanBaatar, dove ora abitano circa 500 monaci. Si tratta di uno dei pochi monasteri scampati alle distruzioni da parte del regime comunista della Repubblica popolare Mongola sotto il quale vennero chiusi circa 900 monasteri. Da non perdere il monastero di Erdene Zuu Khiid, il meraviglioso Amarbayasgalant e il Coijin Lama, celebre per essere un complesso di templi rossi con il tetto verde, dove è ospitato il museo della religione. 

LE TRADIZIONI
La caratteristica principale del popolo mongolo è il nomadismo, con tanti pastori che durante l’anno si spostano da un posto all’altro almeno 4 o 5 volte a seconda dei cambi di stagione, in cerca di nuovi terreni peri propri animali. Ecco perché molte persone continuano a vivere sotto la propria tenda, chiamata “gher”, di forma circolare. E’ la tipica capanna mongola fatta di feltro e quasi sempre di colore bianco, molto facile da smontare e rimontare, al cui interno si ritrovano i gruppi di donne. Sono venti metri quadrati diventati Patrimonio tradizionali in quanto abitazione mongola da migliaia di anni. Ricca di simboli e specchio delle abitudini sociali e culturali, la gher offre anche ai visitatori rispettosi esperienze tutte da provare. Un’altra caratteristica della popolazione  mongola è il Naadm Festival, che si svolge da oltre 3000 anni: è la festa nazionale più importante del paese ed include un insieme di giochi come la lotta libera tradizionale, la spettacolare ippica e il tiro con l’arco, sia a piedi che a cavallo. Si può paragonare ad una specie di Olimpiade del luogo alla quale in parte possono partecipare anche le donne. 
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