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Halloween in Messico: Dia de los Muertos

Halloween in Messico con il "Dia de los Muertos"

Quella messicana è una tradizione molto antica che celebra i morti in maniera allegra

Altare con teschi, Messico
©Visit Mexico
Messico, altare durante il Dia de los Muertos
Le tendenze si dettano anche ad Halloween. Chi è stufo delle solite zucche, dei fantasmi e dei pipistrelli può guardare al Messico, dove viene festeggiato il Dia de Los Muertos tra colori e tradizione. Si tratta di una festività antica che viene celebrata per ricordare in maniera allegra e gioiosa i cari che non ci sono più rendendo onore alla vita. E infatti la sua caratteristica principale sono i colori. altari variopinti, teschi sorridenti e decorati, parate festose in un’esplosione di riti che invadono tutto il paese fino ad arrivare anche nel Vecchio Continente.

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Nelle case dei messicani in questo periodo compaiono dei veri e propri altari preparati per accogliere il ritorno dei defunti nella notte tra l’1 e il 2 novembre. Le candele rappresenteranno l’elemento del cielo, le calendule e l'incenso di copale l’elemento del mondo dell’aldilà, dolci come teschi di zucchero, il caratteristico pan de muertos, zucca sciroppata e frutta caramellata simboleggiano invece l’elemento della terra. Fiori, decorazioni di carta colorata e teschi finti e dipinti offrono invece il tocco allegro che riempie di gioia la casa. Nella cucina messicana, annoverata tra quelle Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, non potevano mancare due dolci tradizionali per celebrare il Dia de los Muertos. Si tratta del pan de muertos e dei calaveras, o teschi di zucchero. Il primo è un impasto molto semplice a base di farina, uova, zucchero e scorsa di limone, che viene preparato con tutta la famiglia come offerta ai defunti per il momento in cui ritorneranno sulla terra. I teschi di zucchero hanno invece una preparazione più complessa.

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Anche il make up e gli accessori sono fondamentali per partecipare alla festa in stile messicano. Il personaggio simbolo del Dia de los Muertos è Catrina, ovvero uno scheletro donna riccamente abbigliato con vesti dal taglio seicentesco, che indossa solitamente con grandi cappelli, gonne ampie e fiori ovunque. Catrina deve richiamare le fattezze di un teschio e quindi si presenta truccata con la sua base in cerone, arricchita da fiori e decori floreali o di fantasia, per mantenere vive le caratteristiche femminili del personaggio. Questa festività, di origine azteca, non si può in realtà paragonare ad Halloween perché non contempla mistero, brividi, sangue, ragnatele, zucche, vampiri o fantasmi. Nè, tantomeno, alle tristi commemorazione dei morti della religione cattolica. Ma è, al contrario, una grande celebrazione della vita che ricorda più un Carnevale trasformando il giorno dei morti in quello più allegro dell’anno. 
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