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Parco dell'Appia Antica: oasi verde nel centro di Roma

Lungo la Regina Viarum si estende un'area protetta di oltre 3.000 ettari che custodisce magnifici ambienti naturali e preziose vestigia di epoche differenti

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Courtesy of ©PR Appia Antica/Parks.it
Le rovine del Circo di Massenzio
Può sembrare strano pensare ad una grande oasi verde nel bel mezzo di Roma, costellata di siti archeologici con millenni di storia immersi nella natura a due passi dal centro. Eppure è proprio così che si presenta il Parco Regionale dell'Appia Antica, una distesa di scenari verdeggianti di ben 3.370 ettari di estensione che si sviluppa attorno al tracciato della via Appia Antica, la Regina Viarum delle antiche vie Consolari. In un trionfo di bellezze naturalistiche e archeologiche, si esplora un'area ricca di sorprese in cui sarà semplice scoprire il genio urbanistico degli antichi Romani che più di 2.000 anni fa realizzarono un'arteria incredibilmente moderna che raggiungeva la Campania per poi spingersi fino a Brindisi.

Grazie agli ingegnosi espedienti ideati, la strada rappresentava la più innovativa delle vie tracciate durante l'impero e poteva essere percorsa in qualsiasi periodo dell'anno e con qualsiasi mezzo e condizione meteorologica. La pavimentazione era, infatti, realizzata con pietre levigate perfettamente combacianti adagiate su un pietrisco che favoriva la tenuta ed il drenaggio. La carreggiata, molto ampia, permetteva la circolazione su entrambi i sensi di marcia, mentre ai lati si poteva usufruire di pietre miliari e di un doppio percorso pedonale. Si trattava, dunque, di una strada all'avanguardia lungo il cui tracciato, nelle prima miglia, cominciarono a sorgere numerose strutture funerarie, le cui vestigia sono ancora ben visibili nel territorio del parco, realizzate al di fuori delle mura nel rispetto dei dettami della legge che imponeva di non seppellire le salme entro i confini del Pomerio.

Questo prezioso patrimonio architettonico, tra cui figurano magnifici monumenti ed installazioni funerarie, i resti di antichi acquedotti, suggestive catacombe e santuari, è immerso in una cornice naturalistica incredibilmente ricca e variegata modellata nel corso del tempo dall'attività vulcanica, dagli agenti atmosferici e dall'intervento dell'uomo che, in perfetta sinergia, hanno plasmato un suggestivo paesaggio ondulato e verdeggiante in cui si alternano differenti aree di elevato interesse ambientale, come l'antico Bosco Farnese, a ridosso della via Ardeatina, ricco di roverelle e sugheri, o l'interessante flora ruderale fatta di olivi e mandorli, che si è insediata tra le rovine del Circo di Massenzio, i parti umidi e le fioriture di orchidee spontanee dei giardini della Villa dei Quintili, o i pioppi e i carici che crescono nella zona del Fosso di Tor Carbone nell'area di Tor Marancia, di recente annessione al Parco.

Ma non è finita, perchè l'area protetta è una fonte inesauribile di sorprese. Per chi non ne ha mai abbastanza di piacevoli passeggiate a contatto con storia e natura, l'appuntamento è nella magnifica Valle della Caffarella, solcata dal fiume Almone, che rappresenta un'interessante testimonianza dell'antico paesaggio agricolo alle porte della città. Tra questi bellissimi scenari fanno capolino preziosi monumenti di ogni epoca storica, tra cui il Tempio del Dio Redicolo, il Ninfeo di Egeria, la chiesa di Sant'Urbano, le torri e le valche medievali, il complesso delle Tombe Latine e il Parco degli Acquedotti.

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