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Bosco della Ficuzza e Rocca Busambra

In Sicilia tra natura e storia

Alla scoperta dell'antica riserva di caccia di re Ferdinando IV di Borbone dominata dalle imponenti pareti calcaree della Rocca Busambra

ficuzza bosco riserva di caccia borbone<br>
Courtesy of ©Dedda71/Wikimedia Commons
La Real Casina di Caccia di Ficuzza
Un irresistibile intreccio di storia e natura in una delle regioni italiane dai paesaggi più variegati.
Così si presenta la Riserva Naturale Orientata Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago, una rigogliosa area verde della Sicilia occidentale che parla del passato del nostro Paese offrendo l'opportunità di addentrarsi in scenari dal fascino unico, dominati dalla maestosa Rocca Busambra, il più alto rilievo di questa zona della regione. Il territorio che dal 2000 è stato dichiarato Riserva Naturale corrisponde ad una parte di quello che, nel XIX secolo, costituiva la riserva di caccia di Ferdinando IV di Borbone. Oggi l'area protetta si estende per quasi 7.400 ettari e comprende una vasta serie di differenti ambienti naturali, oltre ad ospitare nientemeno che l'80% di specie animali tra uccelli e fauna selvatica dell'intera regione dei quali, in caso di necessità, si prende cura il Centro Regionale Recupero Fauna Selvatica “Ficuzza”.

Se il versante settentrionale della Rocca colpisce per le candide pareti verticali rese incredibilmente interessanti sia dal punto scientifico che paesaggistico dalle numerose e variegate formazioni create dal carsismo, quali doline e inghiottitoi che costituiscono il naturale confine idrografico tra i fiumi Eleuterio, Belice sinistro e San Leonardo, il versante meridionale è più morbido e scivola quasi dolcemente sino a valle. Vicino alla cima, alcune ampie fratture proteggono i pochi esemplari di acero, mentre proprio a nord delle pareti calcaree si estende rigoglioso il Bosco della Ficuzza dove, oltre a numerose specie di querce, è possibile ammirare tantissimi animali, soprattutto uccelli, tra cui si distinguono magnifici rapaci come l'aquila reale, il falco pellegrino, il capovaccaio, il nibbio bruno e il nibbio reale. La zona è, inoltre, ricca di corsi d'acqua a carattere torrentizio che generano particolari specchi d'acqua, chiamati gorghi, che caratterizzano notevolmente il paesaggio e rappresentano una delle attrazioni più interessanti della riserva, soprattutto nel caso del Gorgo Lungo e, ancor di più, del Gorgo del Drago di Godrano. Proprio a ridosso del bosco, infine, merita certamente un visita il Borgo di Ficuzza che si sviluppò agli inizi del XIX secolo nei pressi della Real Casina di Caccia, voluta nel 1799 da Ferdinando IV di Borbone. Da qualche anno l'edificio, dalla struttura neoclassica di stampo siciliano, è nuovamente aperto al pubblico.

Il modo migliore per esplorare e conoscere le bellezze di questa affascinante riserva è quello di percorrere gli affascinanti sentieri escursionistici che si snodano sul territorio. Si tratta di sette itinerari concentrici percorribili a piedi, a cavallo o in bicicletta che permettono di scoprire le principali attrazioni disseminate in questi boschi. Per gli amanti dei panorami mozzafiato il percorso da non perdere è quello che costeggia il dorso della Rocca Busambra. In sei ore, partendo da Cozzo Tondo, si potranno ammirare gli scenari più belli della riserva, ma per affrontarlo è consigliabile avvalersi dell'ausilio di una guida esperta. Con un paio d'ore in meno, invece, gli appassionati di birdwatching hanno l'opportunità di imbattersi nelle più belle specie che popolano i cieli di Ficuzza lungo la via per Cardonera-Fontana Barcia. Evoca elevate aspettative il sentiero delle Valli Più Belle, e percorrerlo non sarà certamente una delusione: durante l'escursione di circa cinque ore, infatti, sarà sorprendente scoprire tutto quanto promesso dal suo nome.

Occorrono, invece, circa quattro ore di cammino per seguire la Vecchia Via del Treno che costeggia la vecchia via ferrata in disuso. Il sentiero, dotato di pista ciclabile, attraversa anche la vecchia stazione ferroviaria oggi convertita in una struttura di turismo rurale. Per esplorare gli scorci più belli creati dal lussureggiante sottobosco, l'appuntamento è, invece, presso il Rifugio Val dei Conti, dove prende il via il Sentiero delle Felci che promette di cinque ore di magnifica esplorazione della natura della riserva. Per ripercorrere, infine, la storia di questi territori, gli itinerari da non perdere sono quello dei Girati, che si snoda attraverso i lunghi reciti in pietra da cui prende il nome che servivano a delimitare le aree di ripopolamento per la grossa selvaggina della riserva, e soprattutto il Sentiero sulle Orme del Re che in circa quattro ore ripercorre i luoghi di appostamento di re Ferdinando IV di Borbone durante le sue battute di caccia, tra i quali si distingue il cosiddetto Pulpito del Re, una sorta di trono scolpito nella roccia dal quale il sovrano tendeva comodamente i propri agguati ai cinghiali.

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