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In Friuli Venezia Giulia un giardino svela la natura del Carso

Carsiana: un magnifico e insolito giardino botanico prende vita alle porte di Trieste 

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Wikimedia Commons
L'altopiano del Carso visto dalla chiesetta di Monrupino (TS)
Adagiato in una dolina alle porte di Trieste, il Giardino Botanico Carsiana è un luogo davvero speciale che in un territorio circoscritto racchiude la vera essenza della natura del Carso. Il nome di questo splendido giardino non è affatto casuale. Il progetto dei suoi fondatori - Gianfranco Gioitti, Stanislao Budin e Livio Poldini - che lo inaugurarono nel 1964, era proprio quello di raccogliere, conservare e mostrare la flora e la vegetazione spontanea del Carso. Ognuna delle specie ospitate all'interno di questo bellissimo giardino vive nel proprio ambiente naturale regalando le suggestioni tipiche di questa terra. In questo luogo dal fascino incantato lungo la strada provinciale che collega il paese di Sgonico, a 18 chilometri da Trieste, da quello Gabrovizza, si scoprono scenari incantevoli e variegati popolati da specie vegetali davvero interessanti.

Ciò che rende questo giardino botanico insolito e differente è stata la scelta dei suoi ideatori di non strutturarlo nella maniera tradizionale ordinando le collezioni di specie in base alla sistemazione botanica, ma organizzare la distribuzione delle piante prediligendo gli ambienti naturali di cui sono caratteristiche. Visitando il giardino, dunque, non si avrà la percezione di osservare una rassegna di specie botaniche catalogate ed ordinate in base a dei criteri meramente scientifici, ma si avrà l'opportunità di ammirare piante e fiori affascinanti che vivono all'interno del proprio habitat. Passeggiare tra le bellezze di Carsiana sarà come una passeggiare tra gli scenari più affascinanti del Carso. La scelta del luogo in cui è stato allestito il giardino, infatti, non è affatto casuale ma è stata dettata dalle particolari caratteristiche del suo territorio che in 5.000 metri quadri di superficie presenta tutti i tratti salienti degli ambienti carsici, dai pozzi naturali ai fenomeni di carsismo superficiale come gize e campi solcati, sino ad un'ampia dolina.

In questo concentrato di bellezze carsiche sono custodite più di 600 delle circa 1.600 specie botaniche che in natura sono presenti su un territorio di 1.100 chilometri quadrati di superficie, quello compreso tra le foci del Timavo, la valle del Vipacco, i monti Auremiano e Taiano e la foce della Dragogna. Una serie di pannelli illustrativi descrive le caratteristiche distintive dei differenti ambienti presenti nel giardino, quali la landa, la boscaglia e il sottobosco, la dolina, la vegetazione rupestre e dei ghiaioni e, grazie al ristagno di aria fresca e umida sul fondo della dolina, anche il Carso montano interno. Ogni specie ospitata è, invece, segnalata in un'apposita tabella che riporta il nome scientifico, quello volgare tradotto in lingua italiana, slovena, inglese e tedesca, la famiglia di appartenenza ed il periodo di fioritura.

Tra le specie più rappresentative che è possibile ammirare si distinguono il carpino nero, il frassino, la roverella, il ginepro, il sommacco, il biancospino, la sesliera autumnalis, l'asparago, la peonia e il vincetossico nel bosco e sottobosco; la centaura rupina, l'iride celeste, la fragola vellutina, il narciso a fiori raggiati, la serratola moscata, la viperina stellata e l'eringio nella landa carsica; la salvia, la caracia campanella, il terebinto, il mirto, il leccio, l'edera spinosa e la robbia sulle rupi mediterraneo-illiriche; il carpino bianco, l'asaro, il dente di cane, la viola magica, l'anemone bianca, l'anemolo aquilegino, il diacinto acceso, la radice cava e la medica crinita nella dolina; il rododendro, la scopiola carniolica e la primula orecchia d'orso nell'area del Carso montano; e la mazza sorda, la carice luppolina, l'ancoro falso, il biodo e la ninfea delle zone umide e lacustri.

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