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Calabria, i tesori dell'Aspromonte

Alla scoperta delle bellezze dell'Aspromonte e degli itinerari per scoprirle ed ammirarle

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©nata_rass/iStock
Aspromonte
Si presenta come una possente piramide granitico-cristallina che si erge imponente sull'ultimo lembo meridionale degli Appennini. L'Aspromonte è un massiccio calabrese dal fascino millenario che si innalza per 2.000 metri di altitudine a cavallo tra due mari, il Tirreno e lo lonio, in un affascinante susseguirsi di vette ed altopiani dalla natura incontaminata, tra i quali spicca la cima del Montalto, il rilievo centrale, con i suoi 1956 metri di altezza. Tra placidi corsi d'acqua, creature affascinanti ed autentiche rarità botaniche, i paesaggi sono davvero meravigliosi e ricchi di tesori preziosi da scoprire, tutelati, non a caso, da un Parco Nazionale che si estende per oltre 64.500 custodendo non soltanto un inestimabile patrimonio naturalistico ma anche una moltitudine di testimonianze di differenti epoche storiche e pittoreschi centri abitati dove ancora oggi si possono scoprire antiche tradizioni giunte inalterate sino ai nostri giorni. Percorrendo i sentieri che si snodano tra le bellezze del Parco, si scopriranno ambienti naturali di grande fascino, paesaggi mozzafiato e graziose località. Ecco, dunque, come esplorare l'Aspromonte per non perdere nessuna delle sue innumerevoli sorprese.



Quando si raggiunge l'imponente massiccio calabrese, ci si rende immediatamente conto di trovarsi al cospetto di un vero e proprio capolavoro geologico dalla storia millenaria. Il Parco che lo tutela è compreso all'interno del territorio delle Alpi Meridionali, note anche come Alpi Calabresi, che vantano origini ancora più antiche della catena appenninica e che si compongono prevalentemente di gneiss, graniti e scisti. Il terreno presenta un andamento piuttosto frastagliato e, sul versante tirrenico, è caratterizzato dalla presenza di alcune faglie che formano quattro terrazze naturali poste su diverse altezze, mentre sul versante ionico discende con pendenze sostanzialmente uniformi sino alla costa. Dal punto di vista idrografico, l'area è solcata da diverse fiumare che si presentano come brevi corsi d'acqua alimentati dalle acque piovane. Durante i periodi di piena, che coincidono generalmente con la stagione invernale caratterizzata da precipitazioni più abbondanti, le fumare sono più impetuose e vivaci tanto da formare, talvolta, vere e proprie cascate. Nei periodi di maggiore siccità, invece, molti di questi corsi d'acqua arrivano addirittura a scomparire.

L'altopiano dell'Aspromonte, inoltre, custodisce ben 40.000 ettari di boschi che si estendono sino alle altitudini più elevate rendendo il massiccio un importante polmone verde del nostro Paese. La ricchezza degli ambienti naturali ed il clima prevalentemente meditarraneo creano le condizioni ideali per lo sviluppo di numerosissime specie animali differenti tra le quali si distinguono il lupo, il falco pellegrino, il gufo reale, l'astore e la rara aquila del Bonelli. La flora non è meno ricca ed affascinante. Il clima particolarmente favorevole dovuto alla posizione a cavallo tra il litorale tirrenico e lo ionico e la varietà di ambienti creati dalla morfologia frastagliata del territorio, hanno, infatti, consentito la proliferazione di innumerevoli specie botaniche che spaziano dagli arbusti tipici della macchia mediterranea, alle essenze che punteggiano i boschi locali come faggi, abeti bianchi, pini neri, lecci e castagni, sino a vere e proprie rarità come la felce tropicale Woodwardia radicans. Leggi qui per scoprire le specie animali più affascinanti avvistate sul territorio del Parco.



Questi scenari magnifici fanno da cornice ad innumerevoli escursioni che consentono di ammirare gli splendidi panorami che si godono tra le vette del massiccio. Le cime dell'Aspromonte, infatti, si offrono come vere e proprie terrazze naturali dalle quali la vista spazia sino all'Etna e alle Isole Eolie. D'altronde a dividere il massiccio dal mare c'è soltanto un lembo di terra che si inspessisce esclusivamente in alcune zone circoscritte come la Piana di Gioia Tauro, la più estesa della regione. Tra le pareti rocciose si incastonano alcune valli pittoresche e, lungo il cammino, si possono ammirare autentici tesori naturalistici come il lago Rumia e il lago Costantino, nei pressi rispettivamente di Gambarie e Bonamico, e suggestive testimonianze di antiche civiltà come i moliti della Vallata delle Grandi Pietre, non lontano da S. Luca, e gli insediamenti rupestri nei pressi di Natile che richiamano i paesaggi della lontana Cappadocia. Sono davvero tante le bellezze che rendono speciale un soggiorno sull'Aspromonte, leggi qui per saperne di più.

Le cose da vedere, dunque, sono davvero numerose. Ma seguendo alcuni dei sentieri escursionistici del Parco è possibile ammirarle senza rischiare di farsele sfuggire. Il più famoso degli itinerari da intraprendere alla scoperta del massiccio è, probabilmente, quello che segue l'Antico Sentiero dei Greci che, in circa 3-4 ore, conduce da Mammole al Passo della Limina a 822 metri di altitudine, passando per la fiumara Torbido, Passo Sella e l’altopiano Fossi di San Nicodemo con il suo bel Santuario di San Nicodemo del Bosco. Da non perdere, per gli amanti dell'acqua, il suggestivo sentiero (quello contrassegnato dal n. 132) che, in sole quattro ore di cammino, consente di ammirare la diga sul Menta e le cascate dell'Amendolea seguendo il corso della Fiumara Amendolea, tra faggi, abeti bianchi e una bella radura assolata. Una volta raggiunte le cascate, sarà persino possibile immergersi nelle acque limpide per rinfrescarsi dopo la camminata. Occorrono, invece, nove ore per percorrere il sentiero che da Gambarie conduce a Montalto, sulla cui cima, raggiungibile anche da Samo, si ergono la Statua del Redentore ed una rosa dei venti in bronzo. Leggi qui per saperne di più su Gambarie, la "perla dell'Aspromonte".



Chi, invece, ha la possibilità di prendersela comoda e di visitare le bellezze dell'altopiano con calma prevedendo itinerari da percorrere in più giorni, non rimarrà deluso dal sentiero che da Bova conduce sino a Delianuova, che attraversa il Parco dal versante tirrenico a quello ionico. Tracciato dagli antichi abitantti di Delia, fino alla metà del XIX secolo consentì gli scambi commerciali tra le diverse località del massiccio. Ma per entrare in contatto con tutte le bellezze naturalistiche e storiche del Parco, il percorso migliore è, forse, quello che segue il Sentiero del Brigante, un itinerario di circa 120 chilometri che segue gli antichi percorsi battuti dai briganti tra Gambarie e le Serre. Abbiamo parlato qui delle Serre calabresi e di ciò che le rende speciali.

Seguendo gli itinerari alla scoperta del Parco, inoltre, ci si trova al cospetto di alcune delle località più suggestive della regione. Basti pensare che, nel territorio dell'area protetta, sono compresi due dei Borghi Più Belli d'Italia. Gerace, nota anche come "il borgo delle 100 chiese", con il suo caratteristico impianto di stampo medievale, si sviluppa attorno alla splendida Cattedrale di Santa Maria Assunta. Da non perdere, durante una passeggiata per il centro storico, una sosta alla duecentesca chiesa di San Francesco, e alla chiesa ortodossa di San Giovannello oltre che al Castello che si erge sul punto più alto del paese, e alle sorprendenti Bombarde, le antiche spianate su cui venivano posizionati i cannoni a difesa della costa ed oggi trasformate in magnifiche terrazze panoramiche. Gerace è una meta perfetta per una fuga romantica, leggi qui per scoprire come rendere speciale un soggiorno nel borgo con la propria dolce metà.



Bova, capitale della regione grecanica calabrese, mantiene ancora vivo il proprio legame con le sue illustri origini elleniche chiaramente rinvenibili tanto nel dialetto locale, quanto nelle specialità gastronomiche e persino sui cartelli stradali. Non meraviglia, dunque, che alla alla Lingua Greco-Calabra sia stato dedicato anche un museo. Durante la visita meritano particolare attenzione l'austero Castello Normanno, la seicentesca Cattedrale edificata sull'antico impianto di una chiesa bizantina, la chiesa di San Leo e quella di San Rocco, dove ancora si celebrano le funzioni che seguono il rito greco-bizantino, ed un interessante esemplare in perfette condizioni di una Locomotiva a Vapore modello 740, progettata per superare i territori impervi dell'Appennino. Scopri le bellezze di Bova da visitare in dolce in compagnia.

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