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Italia Oli Dop Abruzzo Pretuziano delle Colline Teramane

Dalle Colline Teramane l'olio dei Petruzi

E' unico e irripetibile perché abbraccia un particolare territorio abruzzese, quello di Teramo: ecco l'extravergine che insaporisce i piatti della cucina locale

Colline Teramane
Con  molta probabilità ai tempi dei Fenici Teramo era conosciuta con il nome Petrut, il cui significato era “luogo elevato circondato dalle acque”. Con il succedersi dei Pretuzi e dei Romani si è iniziato a parlare di produzione di vini e olio. E’ qui, infatti, che nasce il pregiato olio Pretuziano delle Colline Teramane, utilizzato con molti piatti della tradizione gastronomica locale: si consiglia di consumarlo entro quattro o sei mesi dalla spremitura, così da gustarlo nel periodo di massima espressione del suo sapore.

LA TRADIZIONE. A partire dal I millennio in Italia centrale si insediarono i Pretuzi, un popolo italico che, nel III secolo a.C., ha iniziato a subire il dominio di Roma riuscendo però a preservare la propria identità culturale. E’ cosi che quando si parla di pretuziano si intende il territorio intorno alla provincia di Teramo, che non produce solo vini pretuziani, già citati da Plinio, ma anche l’olio, portato dai pastori nei lunghi viaggi attraverso il Tirreno, lungo la via del sale, la famosa Salaria, come ci testimonia Catone nel De Rustica.

LA DENOMINAZIONE. L'olio Pretuziano delle Colline Teramane prende il nome dai Pretuzi, il popolo italico che visse nel territorio coincidente all'attuale provincia di Teramo. Ha ottenuto il riconoscimento Dop nell’agosto del 2003.

LE CARATTERISTICHE. La produzione del Pretuziano Dop avviene prevalentemente con olive appartenenti alle varietà Leccino, Frantoio e Dritta, completate con altre cultivar locali, come la Carboncella, la Castiglionese e l’autoctona Tortiglione. Le olive vengono coltivate con tecniche agricole a basso impatto ambientale e sono raccolte tra ottobre e dicembre direttamente dalla pianta. La spremitura avviene esclusivamente mediante processi fisici o meccanici. Se ne ottiene un olio verde o dorato, con profumo fruttato medio e vegetale di media intensità, il cui sapore ricorda quello dell’oliva matura: è erbaceo, con note discretamente pungenti e amarognole.

IL TERRITORIO. Gli oliveti, lo stoccaggio, la molitura ed il confezionamento devono essere localizzati all'interno dei territori dei seguenti comuni della provincia di Teramo interamente compresi: Ancarano, Atri, Basciano, Bellante, Bisenti, Canzano, Castellalto, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Cellino Attanasio, Cermignano, Colonnella, Controguerra, Corropoli, Montefino, Morro d'Oro, Mosciano Sant'Angelo, Nereto, Notaresco, Penna Sant'Andrea, Sant'Egidio alla Vibrata, Sant'Omero, Torano Nuovo; e nei seguenti comuni compresi parzialmente: Alba Adriatica, Arsita, Campli, Castel Castagna, Civitella del Tronto, Colledara, Giulianova, Isola del Gran Sasso, Martinsicuro, Montorio al Vomano, Pineto, Roseto degli Abruzzi, Silvi, Teramo, Torricella Sicura, Tortoreto, Tossicia.

LA PRODUZIONE. La produzione massima di olive degli oliveti per il Pretuziano non può superare kg 6500 per ettaro per gli impianti a coltura specializzata, mentre negli oliveti a coltura promiscua la produzione media di olive per pianta non potrà superare kg 50. Può essere commercializzato in recipienti o bottiglie di capacità non superiore ai 5 litri, da acquistare direttamente negli oleifici, nei frantoi e nelle aziende agricole del territorio.

LA CULTURA. Vestigia romane e medievali, basiliche, ottimi ristoranti e la vita studentesca che vivacizza la città rendono Teramo un  luogo piacevole da visitare. Una bella passeggiata può iniziare ammirando i resti dell’anfiteatro e del teatro romano, poi verso il corso Cerulli, cuore pulsante della città, da cui partire per visitare gli altri luoghi simbolo: la Cattedrale di San Bernardo, il Palazzo del Municipio, il Palazzo Vescovile, le chiese di Sant’Antonio e San Getulio, la Casa dei Melaniti e la Pinacoteca Civica.  

LA CUCINA. Il Pretuziano è un olio dal gusto ricco, che insaporisce preparazioni di buona struttura, soprattutto primi piatti con ragù di carne, parmigiana di melanzane, verdure bollite, legumi, minestroni e zuppe saporite, ma anche carni alla griglia e al forno e insalatine selvatiche.

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