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Campania: da Salerno l'olio che cura

I coloni della Magna Grecia hanno portato gli olivi nel territorio salernitano dove prende forma un extravergine dagli effetti persino curativi

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 Olive
L’olio extravergine di oliva Colline Salernitane Dop può essere definito come curativo: quando lo si degusta inizialmente si ha la sensazione di pizzicore alla gola e questo dipende da una sostanza antinfiammatoria chiamata oleocantale, che ha gli stessi effetti di una sostanza antidolorifica quale l’ibuprofene nota per i suoi effetti antitumorali. Anche chi è afflitto da stitichezza cronica trova sollievo: un paio di cucchiaini al mattino a digiuno possono risolvere il problema.

LA TRADIZIONE. Passeggiando in un territorio suggestivo come quello dei dintorni di Salerno ci si imbatte facilmente in olivi millenari di grande taglia che testimoniano la storia delle popolazioni locali. Notizie certe fanno risalire la coltivazione degli ulivi agli antichi Focesi, coloni della Magna Grecia, che cominciarono a diffonderla nella Piana dell'Alento, il fiume che nasce all'interno del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, e nelle aree collinari circostanti. Fu poi attraverso l’occupazione del territorio da parte dei Romani che l’olivicoltura si diffuse in tutta l’area salernitana.

LA DENOMINAZIONE. Il riconoscimento nazionale è avvenuto con DM 6 agosto 1998 e il nome della Dop prende origine dal territorio di produzione.

LE CARATTERISTICHE. Il DOP Colline Salernitane si  presenta con un bel colore che va dal verde al giallo paglierino più o meno intenso; è limpido, a volte velato. All'olfatto mostra un deciso ed ampio sentore di fruttato di oliva pulita, con discrete note di foglia verde, di erba e di pomodoro acerbo. Al gusto rivela un sapore deciso e persistente, gradevolmente amaro e piccante, corposo ap punto giusto, con buona ed equilibrata struttura e chiari sentori di carciofo, cardo e vegetali amari. L'olio si ottiene dalla spremitura di olive delle varietà autoctone, da sole o congiuntamente: Rotondella, Frantoio, Carpellese o Nostrale per almeno il 65%; Ogliarola e Leccino in misura non superiore al 35 %, mentre è ammessa la presenza di altre varietà locali per un massimo del 20%.  La raccolta delle olive deve avvenire esclusivamente a mano entro il 31 Dicembre di ogni anno; è autorizzato l'ausilio di mezzi meccanici, come scuotitori e pettini vibranti. Le olive raccolte vanno conservate e trasportate in cassette forate dalla capacità massima di 25 kg e molite entro e non oltre il secondo giorno dalla raccolta. Per l'estrazione dell'olio sono ammessi soltanto processi meccanici e fisici che preservino il più fedelmente possibile le caratteristiche di qualità del frutto.

IL TERRITORIO. La zona di produzione e di lavorazione dell'olio extravergine di oliva DOP Colline Salernitane interessa 86 comuni della provincia di Salerno. Questa area comprende la Costiera Amalfitana, la Valle del Calore, i Picentini, gli Alburni, l'Alto e Medio Sele, le colline del Tanagro e parte del Vallo di Diano.

LA PRODUZIONE. Sulle etichette viene indicata la dicitura Olio extravergine di oliva Colline Salernitane Dop assieme all'anno della campagna olivicola e a marchi di natura commerciale. Sono circa 830 le aziende agricole impegnate nella produzione, che non può superare i 12.000 kg per ettaro negli oliveti specializzati. La resa massima di olive in olio non può superare il 20%.

PRODOTTI TIPICI E RICETTE DAL GUSTO ITALIANO

LA CULTURA. A Montecorice, in provincia di Salerno, si trova il Museo della Civiltà Contadina del Cilento, ubicato nel centro storico presso il frantoio dell’antico Palazzo Amoresano. Istituito nel 1975 con lo scopo di rappresentare la tecnologia del mondo contadino con i sistemi di lavoro e di produzione, ospita un’esposizione che si articola in 5 sezioni tematiche che riguardano i  cicli produttivi del grano, del vino, dell’olio e della lavorazione del fico; il mondo intimo-familiare; i costumi; il folkllore e la religiosità. Da ammirare frantoi seicenteschi in pietra e legno, presse, giare del XVII secolo e la ricostruzione dello spazio lavorativo di un calzolaio.

LA CUCINA. La notevole presenza di note aromatiche fa prediligere l’uso di quest’olio su piatti di una certa consistenza, come minestre a base di legumi, zuppe, gustose pastasciutte della tradizione campana, grigliate di pesce e ricette anche elaborate di carne. In generale, è eccellente a crudo su tutti i piatti tipici della cucina mediterranea.

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