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Ludovica Carlotta, mostra, Mestre

Ludovica Carbotta alla 58/A Biennale Venezia

Al Forte Marghera di Mestre un intervento specifico a cura dell'artista torinese

Ludovica Carbotta
Ph: Andrea Avezzù – Courtesy La Biennale di Venezia
Ludovica Carbotta - Monowe (The powder room)
Fra le artiste che rappresentano la ricerca artistica italiana alla 58/A Biennale Venezia Ludovica Carbotta, è stata invitata da Ralph Rugoff per un intervento specifico a Forte Marghera, all’interno dell’edificio chiamato Polveriera austriaca. Nella fortezza ottocentesca dall’altra parte della laguna rispetto a Venezia è possibile ammirare la serie Monowe (The Powder Room) in cui le dimensioni della finzione e della realtà coesistono in un rapporto dialettico. La ricerca dell'artista si concentra sull'esplorazione fisica dello spazio urbano e su come gli individui stabiliscono connessioni con l'ambiente in cui vivono. Sospese tra realtà e finzione, le opere in mostra dell'artista combinano installazioni, testi e performance che riflettono sul concetto di sito, identità e partecipazione.
 
PERCHE' ANDARE
 
In occasione dell'intervento specifico alla Polveriera Ludovica Carbotta presenta Monowe (The Powder Room) (2019) una nuova installazione scultorea su una scaffalatura da magazzino che  esplora i modi in cui l’immaginazione umana può scatenare emozioni potenti. Ricordiamo infatti che negli ultimi tre anni l'artista ha lavorato proprio al progetto Monowe. Con questo lavoro l'artista da forma ad una città immaginaria, pensata per un solo individuo. Un città immaginaria che si manifesta con elementi diversi come infrastrutture, porzioni di architettura, documenti testuali etc...Monowe vuole replicare l'attuale stile di vita individualista urbano, radicalizzandolo alla dimensione di una singola persona. La sua forma è sempre diversa in quanto l'artista presenta ogni volta solo un frammento del tutto. Si tratta di un posto così esclusivo che diventa una sorta di prigione in cui l'unico cittadino decide di vivere spontaneamente.
 
DA NON PERDERE
 
Ricordiamo che l'altro progetto speciale allestito all'Arsenale è “It’s About Time” di Marysia Lewandowska. Il progetto sfrutta i numerosi materiali d’archivio della Biennale e del Victoria and Albert Museum per analizzare l’apparente assenza delle donne nelle narrazioni storiche legate a mostre e musei.  It’s About Time si concentra sui resoconti degli incontri organizzati dal sindaco di Venezia a partire dal 1893 che portarono, due anni più tardi, alla creazione della Biennale. Il progetto reimmagina le circostanze che hanno dato vita a questa istituzione, creando nuove condizioni in cui le ‘voci inascoltate’ delle donne possono emergere. Nasce così un’installazione audiovisiva che mette in discussione i meccanismi socio-politici che hanno modellato gli spazi culturali delle mostre e dei musei, focalizzandosi su omissioni e silenzi.
 
Ludovica Carbotta
Fino al 24 novembre 2019
Luogo: Mestre, Forte Marghera
Info: www.labiennale.org
 
 
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