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Superstudio, retrospettiva, Roma

In mostra a Roma il Superstudio

Al MAXXI una ricca retrospettiva mette in scena i lavori di uno tra i più influenti gruppi d'architettura radicale italiana

Atti Fondamentali
Courtesy Fondazione MAXXI
Superstudio - Atti Fondamentali. “Amore. La macchina innamoratrice”, 1972
A 50 anni dalla sua fondazione il MAXXI dedica al gruppo Superstudio una grande retrospettiva curata da Gabriele Mastrigli che vuole essere un doveroso omaggio a un gruppo di artisti straordinari, celebrati dalla critica di tutto il mondo. Fondato nel 1966 da Adolfo Natalini e Cristiano Toraldo di Francia, ai quali si sono poi uniti Gian Piero Frassinelli, i fratelli Roberto e Alessandro Magris e Alessandro Poli il Superstudio è considerato uno dei gruppi più influenti dell’architettura radicale italiana. Conosciuto per la forza delle sue immagini e per l’estrema varietà della sua produzione, il lavoro del Superstudio è sempre sfuggito a etichette chiare e identificabili. 
 
Perchè andare
Il percorso espositivo presenta oltre 200 tra installazioni, oggetti, opere grafiche, fotografie, pubblicazioni, che coprono l'intero percorso e l’evoluzione del gruppo, materiali provenienti in larga parte dal loro archivio, alcuni mai esposti prima e di cui molti entreranno progressivamente nella collezione di architettura del MAXXI. L'allestimento è stato realizzato dallo stesso Superstudio come una sorta di autobiografia scientifica, che ripercorre le tappe fondamentali della sua storia, a partire dalla mostra Superarchitettura (1966), nella quale insieme al gruppo Archizoom, propone per la prima volta un ripensamento radicale dell'architettura e del design, sostituendo al tradizionale immaginario domestico un mondo di oggetti e visioni stranianti. 
 
Da non perdere
La rassegna presenta, tra gli altri, i più importanti disegni, fotomontaggi e installazioni della serie “Il Monumento Continuo” (1969), gli “Istogrammi d'architettura” (1969-70) e “Le dodici Città Ideali” (1971), progetti attraverso i quali dimostrarono, le possibilità ma anche i limiti dell’architettura intesa come strumento critico della società. Accanto a questi materiali, installazioni come “La moglie di Lot” presentata alla Biennale d’Arte di Venezia nel 1978 e l’ingresso alla mostra “Superarchitettura del 1966”, oggetti di design come i divani “Bazaar” (1968 prodotto da Giovannetti) e “Sofo” (1968 di Poltronova), o le lampade “Passiflora” (1968 di Poltronova) e “Gherpe” (1967 di Poltronova), oltre alla nota serie di tavoli “Quaderna” (Zanotta, 1970).
 
Superstudio 50
Fino al 4 settembre 2016
Luogo: MAXXI, Roma
Info: 06.320.19.54
Sito: www.fondazionemaxxi.it 
 
 
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