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Antonio Ligabue, antologica, Pavia

A Pavia con l'arte naif di Antonio Ligabue 

Alle Scuderie del Castello Visconteo 50 opere tra dipinti, sculture, disegni ed incisioni ripercorrono la vicenda umana e creativa di Antonio Ligabue

Antonio Ligabue 
CLP
Antonio Ligabue - Il grande autoritratto, 1950-55
Pavia ospita fino al 18 giugno nelle Scuderie del Castello Visconteo la mostra antologica “Antonio Ligabue” che ripercorre la vicenda umana e creativa di uno degli autori più geniali e originali del Novecento italiano. Curata da Sandro Parmiggiani e Sergio Negri in collaborazione con Simona Bartolena, la rassegna presenta oltre cinquanta opere, tra dipinti, sculture, disegni e incisioni che vogliono essere un ulteriore capitolo per riportare il lavoro di Ligabue a una corretta valutazione critica e storica: un’occasione per riaffermare, al di là delle fuorvianti definizioni di naïf o di artista segnato dalla follia, il fascino di questo “espressionista tragico” di valore europeo, che fonde esasperazione visionaria e gusto decorativo.
 
PERCHE' ANDARE
 
Il percorso espositivo si snoda tra i due poli principali entro i quali si sviluppa il suo universo creativo: gli animali, selvaggi e domestici, e i ritratti di sé. Tra gli animali abitatori delle foreste e delle savane si trovano alcuni dei maggiori capolavori dell’artista, come “Leopardo che assale un cigno” o “Tigre reale”, realizzatonel 1941 quando Ligabue era ricoverato nell’Ospedale psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia. Non mancano altri straordinari dipinti, dai paesaggi bucolici, alle “Carrozze con postiglione”, ad alcune versioni delle “Lotta di galli”, ad “Aquila con volpe” della fine degli anni Quaranta, alla “Caccia al cinghiale”, alla “Vedova nera con volatile” e alla “Testa di tigre” della metà degli anni Cinquanta, fino alla “Crocifissione”.
 
DA NON PERDERE
 
Fra le opere del percorso espositivo, sicuramente gli autoritratti costituiscono un filone di altissima e amarissima poesia nell’arte di Ligabue. In essi, il pittore si colloca in primo piano, quasi a occupare tutto lo spazio della scena, sullo sfondo di un paesaggio che pare quasi sempre, salvo rare eccezioni, un dettaglio del tutto ininfluente. I suoi ritratti di sé compendiano una perenne e costante condizione umana di angoscia, di desolazione e di smarrimento, un lento cammino verso l’esito finale; il suo volto esprime dolore, fatica, sgomento, male di vivere; ogni relazione con il mondo pare essere stata per sempre recisa, quasi che l’artista potesse ormai solo raccontare, per un’ultima volta, la tragedia di un volto e di uno sguardo, che non si cura di vedere le cose intorno a sé, ma che chiede, almeno per una volta, di essere guardato.
 
ANTONIO LIGABUE
Fino al 18 giugno 2017
Luogo: Scuderie del Castello Visconteo, Pavia
Info: 0382 33676
Sito: www.scuderiepavia.com 
 
 
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