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Statua di San Bernardo
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Piccolo San Bernardo
Era frequentato già da cacciatori dell'età del Ferro, come dimostra il grande cerchio di pietre chiamato cromlech. Appena si superano gli edifici dell’ex Dogana italiana si possono vedere sui prati a destra le prime testimonianze della presenza dei Romani al colle, da loro chiamato Alpis Graia: si tratta dei resti della “mansio orientale”, portata alla luce e restaurata alla fine degli anni Venti. Era un edificio a pianta rettangolare, composto da una serie di stanze che circondavano un cortile centrale, collegato tramite un portico alla Strada Romana delle Gallie, la cui “mansio” serviva da magazzino e da alloggio per viandanti e militari. Intorno all'anno mille San Bernardo di Mentone, futuro patrono degli alpinisti e specialista nella lotta contro il paganesimo, sale al colle per cacciare i demoni ed i briganti e qui fonda il primo ospizio, destinato ad assicurare la protezione dei pellegrini ma ideato anche come centro di soccorso per poveri, ammalati, religiosi, mercanti e soldati. Nel 1752 una bolla del papa Benedetto XIV affida ufficialmente l'ospizio e tutti i suoi beni all'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Rimane in funzione fino all'inizio del Novecento, servendo pasti caldi soprattutto alle persone dei villaggi vicini che, in cambio dell'esenzione dal servizio militare, dovevano guidare i viaggiatori che lo desideravano nell'attraversamento del colle. Dopo il suo abbandono e la sua distruzione parziale durante la seconda guerra mondiale, l'ospizio non è mai più stato riaperto.
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