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Taranto tomba greca scoperta

Taranto, torna alla luce una tomba ellenistica

Una tomba a camera del II secolo a.C. sotto una strada cittadina

Castello di Taranto
istockphotos
Il Castello Aragonese di Taranto
PERCHÉ SE NE PARLA
A Taranto alcuni scavi di archeologia preventiva hanno portato grandi, importanti frutti. Sotto via Maturi è stata infatti trovata una tomba a camera del II secolo a.C., con tanto di corpi inumati e un ricchissimo corredo funebre. Al momento, ulteriori scavi sono in corso, perché è possibile che la necropoli sia molto più vasta di quanto scoperto finora. Di età ellenistica, i reperti includono vasellame, oggetti in alabastro e metallo, sculture. Un tesoro sepolto che dà il polso di quanto la città pugliese abbia ancora da svelare rispetto al suo passato. In verità il ritrovamento risale allo scorso febbraio, ma la scoperta è stata presentata in occasione delle Giornate dell’Archeologia del 14 e 15 giugno.
 
PERCHÉ ANDARE
La storia di Taranto è lunga e affascinante. Fondata dagli spartani (fino ad oggi risulta essere l’unica colonia fondata da Sparta) nell’VIII secolo col nome di Taras, è stata una delle città più importanti della Magna Grecia, sia dal punto di vista economico e militare, che da quello culturale e filosofico. Fu l’ultima città tra le colonie greche a cadere sotto la conquista romana, e durante le guerre puniche facilitò Annibale (venendo poi duramente punita tre anni dopo con una strage e un saccheggio da parte di Fabio Massimo). Dopo l’epoca romana, furono i Normanni a regnare su Taranto per quasi 400 anni. Questa ricchezza storica è visibile nelle rovine e negli edifici disseminati per la città, ma soprattutto nel ricco Museo Archeologico Nazionale, una meta imperdibile.
 
DA NON PERDERE
Il ritrovamento della sepoltura fa tornare alla mente un più celebre ‘defunto’: l’Atleta di Taranto. Era il 1959 quando fu ritrovata, durante alcuni lavori edilizi, una tomba riccamente decorata, con al suo interno lo scheletro di un uomo perfettamente conservato, vissuto in epoca ellenistica. Il suo corpo è arrivato ai nostri giorni in condizioni talmente buone che si è potuto studiare il tipo di alimentazione che aveva, il colore di occhi e capelli, che tipo di vita faceva. Da questi studi e dalle ricche decorazioni del suo sepolcro è emerso si trattava di un importantissimo sportivo, vincitore di ben 4 Olimpiadi, campione di pentathlon. Si trova oggi in una sala del sopra citato Museo Archeologico.
 
PERCHÉ NON ANDARE
La qualità dell’aria di Taranto è notoriamente pessima a causa dell’inquinamento industriale (la tristemente celebre ILVA, vero e proprio caso nazionale). Questo pensiero può far passare la voglia di visitarla, specialmente calcolando che in Puglia le meravigliose città storiche e i paesini pittoreschi non mancano.
 
COSA NON COMPRARE
I souvenir della città vertono quasi esclusivamente sul tema marinaro, ma non sono certo complementi d’arredo di cui non si può fare a meno. Inoltre, sono evidentemente di fattezza dozzinale. Tra le proposte artigianali invece è possibile trovare splendide ceramiche, la cui lavorazione è radicata nella storia antica locale. 
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