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Grecia uomo trafitto Taso

Grecia, una strana ferita su un uomo di 2000 anni fa

Sull'isola di Taso i resti di un uomo morto per una ferita inspiegabile

Thassos 
istockphotos
Taso
PERCHÉ SE NE PARLA
La scoperta risale a diversi anni fa, ma attorno ai resti di un uomo risalenti a circa 2000 anni fa, trovati sull’isola greca di Taso (Thassos) esiste ancora un alone di mistero. Lo sterno di quest’antico abitante dell’isola presenta infatti un foro esattamente circolare e perfettamente perpendicolare alla superficie dell’osso. Una ferita certamente mortale, ma anche inspiegabile: occorre una forza enorme per bucare così a fondo un osso tanto spesso (fra l’altro le analisi dello scheletro hanno convinto gli esperti si trattasse di una persona molto muscolosa) e soprattutto in modo così preciso. Come un foro di proiettile. Probabilmente, concludono gli studiosi, dev’essersi trattato di un’esecuzione, nella quale l’uomo era legato (se si fosse trattato di una ferita da combattimento tale precisione geometrica sarebbe stata impossibile) ed è stato trafitto con la punta di una lancia. Rimane tuttavia il dubbio di come, visto che è stata calcolata una forza necessaria sovrumana per fare un buco così profondo. 
 
PERCHÉ ANDARE
I resti di quest’uomo saranno ora esposti presso il Museo Archeologico di Taso. L’isola si trova a nord del Mar Egeo, e si trova a pochi chilometri dalla terraferma. Non è una meta particolarmente nota ai viaggiatori nostrani, e non è meta di vacanze estive come lo sono le Ciladi. Eppure si tratta di un piccolo gioiello da scoprire chi di isole greche ‘classiche’ ha già esperienza. Verde e montuosa, è punteggiata di graziosi villaggi e soprattutto circondata di spiagge bianche che affacciano su un mare cristallino. 
 
DA NON PERDERE
L’isola di Taso è stata abitata sin dal Neolitico, e in epoca ellenistica l’antica città omonima divenne un importante centro di cui si possono ammirare le vestigia. L’agorà, il teatro, le mura di cinta, diversi santuari e i resti dell’insediamento romano costituiscono un interessante percorso archeologico. Il sopra citato museo è altrettanto interessante.
 
PERCHÉ NON ANDARE
Come accennato, Taro è una meta per chi ha già esplorato tutte le altre che compongono il ricchissimo panorama della Grecia insulare. Il turismo greco e bulgaro (il confine si trova a poco più di 300 chilometri) apprezza molto quest’isola, ma arrivarci dall’Italia non è così semplice e richiede una certa motivazione.
 
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