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Wolfrest Alba, profumo di tartufo nel Gin

L'azienda piemontese Wolfrest ha creato un Gin impreziosito con tartufo bianco di Alba

 Gin Wolfrest Alba tartufo bianco nocciole ginepro
©Wolfrest/Camilla Rocca Ufficio Stampa
Gin Wolfrest Alba
Dalle erbe del Piemonte e dal pregiato tartufo di Alba nasce un Gin tutto italiano dai profumi inconfondibili. Si tratta del Wolfrest Alba, un distillato che celebra il Piemonte, le Langhe e le sue eccellenze.

LA TRADIZIONE
E' in una terra notoriamente vocata alla produzione di grandi vini come le Langhe che Valentina Barone e Giovanni Alessandria, due giovani piemontesi di ritorno da alcune esperienze all'estero, hanno realizzato il loro sogno ambizioso di creare un Gin che dalla loro regione e dai profumi italiani delle erbe aromatiche nostrane traesse una personalità tutta nuova ed unica. E' così che è nato Wolfrest, il distillato a base di erbe italiane che ripercorre idealmente il viaggio del lupo che, dal centro dell'Italia, è tornato in Piemonte. La prima creazione dell'azienda, lanciata nel 2017, era il frutto di una combinazione di sette preziose erbe italiane: il ginepro umbro e tosco-emiliano, l’arancia dolce di Pernambucco coltivata e raccolta in Liguria, i fiori di sambuco della zona pedemontana e rosmarino, timo, alloro e nocciola provenienti dalle Langhe. Oggi, dall'esperienza maturata con la creazione del primo liquore e dal mix irresistibile di tre eccellenze piemontesi, nasce un nuovo Gin Super Premium che racchiude tutta l'essenza delle Langhe. Si tratta di un Gin al tartufo bianco che celebra Alba, le Langhe e l'intero Piemonte. Un progetto ancora più ambizioso portato a termine dall'azienda che con il suo Wolfrest Alba nobilita il Gin con i profumi del più pregiato dei funghi.

LA DENOMINAZIONE
L'azienda che lo produce, Wolfrest, prende il nome da Montelupo Albese, il paese delle Langhe a circa 10 chilometri da Alba di cui i due fondatori sono originari.

LE CARATTERISTICHE
Wolfrest Alba è un Gin Super Premium la cui ricetta prevede l'utilizzo di tre sole erbe botaniche: il ginepro piemontese, molto intenso ed aromatico, le nocciole tostate del territorio, utilizzate anche per l'altra ricetta Wolfrest, che donano morbidezza e rotondità al gin, e il tartufo bianco di Alba, rigorosamente locale e fresco, che dona alla bevanda un profumo inconfondibile ed una personalità unica.

LA PRODUZIONE
Per la complessità del procedimento produttivo ed il costo elevato di una materia prima pregiata come il tartufo bianco di Alba, Wolfrest Alba viene prodotto in piccolissimi lotti. Su ogni etichetta viene stampato l'anno di raccolta dei tartufi perchè ogni annata presenta caratteristiche uniche che donano, quindi, note differenti alla bevanda.

LA CULTURA
Il payoff di Wolfrest Alba è “Lo Spirito del Piemonte” un gioco di parole basato sulla parola spirito intesa sia come bevanda alcolica che come essenza del territorio di origine.

IN CUCINA
Concepito per essere gustato liscio, purchè servito nel bicchiere giusto - che dovrà essere ampio come, ad esempio, il Nick & Nora - il Gin al tartufo si rivela anche un ottimo ingrediente per la realizzazione di cocktail profumati e di grande personalità che spaziano dai Martini sino ai Gin & Tonic, e ai cocktail ispirati ai prodotti del territorio.

La ricetta. Alba Martinez. Si tratta di una bevanda realizzata con Gin Wolfrest Alba e un cocktail a base di vino composto da Brachetto, Barolo chinato e Barbaresco, guarnita con una fragolina e servita in una coppa cocktail. (Camilla Rocca Ufficio Stampa)

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IL TERRITORIO
Le Langhe e il Roero sono il sistema collinare più visitato del nord ovest italiano. Vicine a Torino, una delle capitali mondiali dell'automobile e protagonista nello sport, le colline che si estendono attorno al bacino idrografico del fiume Tanaro sono imperdibili per chi vuole scoprire i segreti della “dolce vita” all'italiana, dove clamore e confusione sono banditi per ritrovare ritmi di vita a misura d'uomo. A giugno del 2014 i paesaggi collinari di Langhe e Roero sono entrati a far parte del patrimonio mondiale dell’Unesco. La candidatura dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte è stata accolta dal comitato permanente del Patrimonio Materiale dell’Unesco riunito a Doha, in Qatar.

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