Cerca nel sito
HOME  / gusto
Oliva taggiasca Liguria

Tre le olive è regina: la taggiasca della Liguria

Le preziose olive della Riviera di Ponente sono celebri in tutto il mondo

Olive taggiasche
istockphotos
Olive taggiasche
Nei paesi del bacino Mediterraneo si producono centinaia di varietà di olive, ma si contano sulle dita di una mano quelle il cui nome è immediatamente riconoscibile e identificabile. Le taggiasche sono con buone probabilità le olive più famose - possiamo azzardare a dire che sono le più celebri del mondo - apprezzate per il loro sapore straordinario e per il loro olio delizioso. Le olive taggiasche sono infatti sia da mensa, ovvero ottime per essere mangiate e utilizzate in molte ricette, sia per la spremitura, da cui si ottiene un particolare olio. Tesoro della produzione ligure, la regina delle olive ha una storia interessante da raccontare.

Identikit delle olive taggische

Le olive taggiasche sono una cultivar di ulivo diffuso nel Ponente Ligure e in particolare nella zona di Imperia: il nome deriva dalla località di Taggia, dove arrivarono in epoca medievale grazie ai monaci di San Colombano che le portarono con sé dal Lerino, isola-monastero della Provenza. Nei secoli la coltivazione di questo tipo di oliva nel Ponente ligure si intensificò e migliorò sino a ricoprire ampia parte del territorio tra Imperia e Savona, i cui terrazzamenti ricoperti di ulivi costituiscono un paesaggio iconico.



È proprio la particolarità climatica di quest’area della Liguria a garantire l’unicità di questo prodotto dolce, succoso, dall’aroma fruttato, perfetto per essere conservato sia sott'olio che in salamoia. L’oliva taggiasca si presenta soda, con un colore bruno-violaceo e una forma ellittica, non molto grande, immediatamente riconoscibile. Dalla sua spremitura si ottiene un olio d’oliva pregiato, dal colore giallo-verde, fruttato, dolce e amarognolo solo nel retrogusto, con sentori di mandorla.

Leggi anche: In Liguria l’arte speciale di produrre olio

Le olive taggiasche sono ottime da consumare come stuzzichino, aperitivo, accompagnamento a pane e formaggi. Ma si prestano anche alle preparazioni culinarie, moltissime delle quali appartengono alla tradizione ligure: il coniglio alla ligure, il brandacujun – piatto a base di baccalà e patate che vi abbiamo spiegato meglio in questo articolo, la sardenaira e la Pissalandrea, due varianti di una pizza-focaccia rossa (di cui vi abbiamo parlato qui). In generale, avendo una bassa acidità l’oliva taggiasca si accompagna benissimo a tutti i piatti umidi, al pesce, ma anche a condire la pasta o dei crostini, magari in versione paté.



La débâcle sul DOP

Per un’eccellenza gastronomica come l’oliva taggiasca ci si aspetterebbe la Denominazione di Origine Protetta, invece solo l’olio extra vergine Riviera Ligure Riviera dei Fiori può vantarlo. Sull’assegnazione del marchio DOP alle olive è in corso una débâcle da diversi anni, perché secondo le direttive dell’Unione Europea occorrerebbe cambiare nome al prodotto. Ovvero, la denominazione DOP non può essere assegnata ad una varietà vegetale. Occorrerebbe per tanto sostituire il nome taggiasca con un sinonimo – il più caldeggiato è ‘giuggiolina’ – per poterlo legare alla DOP. Una questione burocratica che tuttavia scontenta i produttori liguri, che da un lato desiderano avere maggiori tutele nei confronti di un prodotto che non deve essere confuso con le sue imitazioni, dall’altro non può cambiare nome perché è proprio nel termine ‘taggiasca’ che si riconosce quest’eccellenza. La questione non è ancora stata risolta.

Il territorio

Taggia (nell'immagine) è un comune urbano sparso, ovvero raccoglie sotto il suo cappello diversi comuni contigui e frazioni. Si tratta dunque di un territorio esteso, il cui centro storico si trova nell’entroterra della Valle Argentina mentre una delle sue frazioni, quella di Arma, è una località balneare. Incastonata tra montagne e mare, non è difficile immaginare Taggia come una località dalla forte vocazione turistica.


Taggia

Chi ama le montagne troverà nella Valle Argentina splendidi percorsi panoramici, punteggiati qui e lì di borghi antichi (tra cui quello di Triora, noto per le vicende legate alle streghe: ve ne abbiamo parlato qui). Mentre chi è appassionato di navigazione può approdare presso il porticciolo turistico di Arma, località che ha sempre avuto una discreta vocazione marittima. Anche il centro storico di Taggia è prezioso, caratterizzato da architetture che rispecchiano una storia molto antica e stratificata. Emblematico è San Domenico, splendido complesso quattrocentesco, e il ponte medievale appena fuori dal centro storico.
Inolte, se vi incuriosiscono i borghi della Riviera di Ponente non perdetevi una visita a Seborga (di cui vi abbiamo parlato in questo articolo) celebre anche per il suo pomodoro 'dark'.

Non potete andare in Liguria? Nessun problema, le olive taggische si possono acquistare anche online:

900 grammi di olive taggiasche denocciolate, in olio extra vergine di oliva

1 chilogrammo (sgocciolate 600 grammi) di olive taggiasche in salamoia

Oppure potete optare direttamente per il paté di olive taggiasche o magari provare un pregiato olio extravergine di olive taggiasche

Turismo.it sceglie e raccomanda in maniera indipendente prodotti e servizi che si possono acquistare online o tramite la consulenza di esperti. Ogni volta che viene fatto un acquisto attraverso uno dei link presenti nel testo, Turismo.it riceve una commissione senza alcuna variazione del prezzo finale.
Saperne di più su GUSTO
Correlati per regione Liguria
Seguici su:
Le Offerte della Settimana
Altri luoghi da visitare
Chi siamo | Privacy | Cookie policy | Copyright © 2019 GEDI Digital S.r.l. Tutti i diritti riservati