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Spartecchie di Spoleto, le mele essiccate dalle virtù terapeutiche

Nella città umbra le mele essiccate donano un decotto per curare l'influenza

mele essiccate frutta secca
©ermingut/iStock
Mele essiccate
Tra le meraviglie di Spoleto sopravvive l'antica tradizione di far essiccare gli spicchi di mela per poi conservarli a lungo durante l'inverno. Le spartecchie, così viene chiamata la ricetta, sono un dolce delizioso ma sono anche l'ingrediente per la preparazione di un decotto ideale per alleviare i sintomi influenzali.

LA TRADIZIONE
E' una tradizione antica quella spoletina che consiste nel far essiccare le mele suddivise in quarti in modo da privarle della maggior parte dell'umidità e poterle, dunque, conservare a lungo nel tempo. Si procede alla loro preparazione in estate in modo da poterne disporre per tutto l'inverno. Chiuse in un sacchetto di tela, le mele si mantengono a lungo, ben preservate, fin quando non vengono consumate così come sono o trasformate in un decotto tradizionale dalle proprietà benefiche.

LA DENOMINAZIONE
Così trattate e conservate le mele prendono il nome di spartecchie e rappresentano uno dei dolci più antichi e tradizionali della cucina di Spoleto. Per prepararle si possono utilizzare diverse varietà di mele, dalla sona o batocchia, alla muso di bove o cetra, alla limoncello sino alla renetta, alle caduche in genere e all'annurca, considerata “la regina delle mele”.

LE CARATTERISTICHE
Le spartecchie si presentano, dunque, come dei quarti di mela essiccata che vengono ottenuti privando i frutti dell'umidità fino al raggiungimento di un tasso inferiore al 10%. Riposte in un sacchetto di tela si possono conservare per tutto l'inverno senza che si guastino.

LA PRODUZIONE
Per ottenere le spartecchie, gli spicchi di mela vengono fatti dapprima essiccare al sole appoggiati su vassoi di vimini intrecciati a mano che prendono il nome di “naticchie” o “seccaiole”, per poi essere poste ad asciugare in forno fino al raggiungimento di un tasso di umidità non superiore al 10%. Una volte pronte vengono sistemate negli appositi sacchetti di tela.

LA CULTURA
Un tempo le donne erano solite tenere delle spartecchie nelle tasche, sotto le loro vesti lunghe e donarle ai bambini assieme ad una noce. In caso di inverni più avari di risorse, le mele essiccate venivano talvolta consumate in sostituzione del pasto serale.

IN CUCINA
Le spartecchie possono essere consumate così come sono oppure a seguito di breve bollitura attraverso la quale si ottiene un decotto tradizionalmente utilizzato per alleviare i sintomi degli stati influenzali. Veniva preparato in una cuccuma di rame e veniva servito assieme a due o tre spartecchie.

La ricetta: per preparare lo “sbullitu de spartecchie”, il decotto terapeutico a base di mele essiccate, è sufficiente far bollire gli spicchi essiccati in acqua ed aggiungere, se lo si desidera, anche un goccio di vino.

IL TERRITORIO
Estremamente suggestiva e ricca di testimonianze di elevato valore storico, culturale ed architettonico, la cittadina di Spoleto è adagiata all'estremità meridionale della Valle Umbra e si estende sulle pendici del colle Sant'Elia spingendosi sino alle sponde del Tessino, incorniciata ad est dai rilievi che delimitano la Valnerina.
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