Cerca nel sito
HOME  / gusto
Prodotti Igp Sicilia Ricetta con Carota Novella di Ispica

Sicilia: 8 cose da sapere della Carota Novella di Ispica

Coltivato in un areale che si espande nella fascia costiera delle province di Ragusa e Siracusa, l'ortaggio IGP ha nella "freschezza" il suo elemento caratterizzante. Ecco perchè. 

ortaggi
iStock
Carote
La Carota Novella di Ispica IGP è un ortaggio certamente umile, ma ricco dei profumi e dei sapori di un territorio come quello della Sicilia che, grazie alle caratteristiche del clima e dei terreni, riesce a dar vita a un prodotto esclusivo. Le temperature invernali elevate e le ore di luce solare, in particolare, sono quelle che favoriscono una colorazione più intensa, una conformazione più regolare e un’ottimizzazione dei contenuti in zuccheri, vitamine e sali minerali.

Leggi anche: APPARTAMENTI VISTA MARE IN SICILIA

LA TRADIZIONE Le origini di questo prodotto risalgono agli anni Cinquanta, come documentato da un articolo del 1955 dell’agronomo Giuseppe Di Pietro, pubblicato sulla rivista di storia e cultura ispicese “Hyspicae Fundus”. Da allora la sua coltivazione si è progressivamente estesa comprendendo, oltre al territorio di Ispica, molti comuni delle province di Ragusa, Siracusa, Catania e Caltanisetta. La carota di Ispica viene coltivata in un areale che si espande nella fascia costiera delle province di Ragusa e Siracusa, una zona che riceve molta luce del sole anche in inverno. Qui, negli anni Cinquanta, imprenditori agricoli olandesi individuarono una zona ideale per “controstagionalizzare” il prodotto: nel Nord Europa, infatti, viene seminata all’inizio della primavera, coltivata lungo tutta l’estate e raccolta in autunno. Al contrario il ciclo della carota nel Sud della Sicilia inizia con la semina autunnale, prosegue con la coltivazione invernale e si conclude con la raccolta in primavera.

Leggi anche: SICILIA, L’OLIO CHE VIENE DAL FIUME

LA DENOMINAZIONE Il 7 gennaio 2011 è entrato ufficialmente in vigore il regolamento che introduce la Carota novella di Ispica nel registro ufficiale europeo dei prodotti ad Indicazione Geografica Protetta (IGP). Il Consorzio di Tutela Carota Novella di Ispica  IGP, nato nel 2010, riunisce 12 produttori che rappresentano oltre il 50 per cento dei produttori delle zone interessate alla coltivazione.

Leggi anche: RAGUSANO: IL CACIOCAVALLO “QUADRATO”

LE CARATTERISTICHE Di forma cilindro-conica, non ha radichette secondarie e radice apicale. L’aspetto dell’epidermide è lucido, il colore è uniforme ed è assente fessurazione del fittone. La polpa è tenera e il cuore poco fibroso. Tra le caratteistiche nutrizionali, il contenuto in lucidi, beta-carotene e sali minerali. Le varietà coltivate sono: Exelso, Dordogne, Nancò, Concerto, Romance, Naval, Chambor e Selene.

RAGUSA E DINTORNI, BELLEZZA E DELIZIA: LE FOTO

LA PRODUZIONE La zona di produzione è circoscritta ai comuni di Ispica, Pozzallo, Vittoria, Acate, Ragusa, Modica, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Santa Croce Camerina, Scicli in provincia di Ragusa; in provincia di Siracusa, Catania, e Caltanissetta. Questo territorio è caratterizzato da temperature medie invernali elevate, elevato irraggiamento solare (Pachino, Pozzallo e Ispica sono le città più assolate d’Italia), terreni di medio impasto tendente allo sciolto, talvolta al sabbioso, con buona dotazione di elementi nutritivi e con buone caratteristiche di profondità e freschezza. La Carota Novella di Ispica IGP viene raccolta, giornalmente, a partire dal 20 febbraio, da cui “Novella”, e fino al 15 giugno. La si può trovare dunque sul mercato, fresca e croccante, con profumo intenso e aroma erbaceo, nel periodo invernale e primaverile. Un importante punto di forza del prodotto che può giungere sui mercati nazionali e internazionali con un certo anticipo rispetto ad altre produzioni, colmando con gusto e qualità il gap produttivo di alcuni Paesi.

Leggi anche: SICILIA, A TAVOLA CON I BORBONI

LA CULTURA L’apprezzamento di questo ortaggio è dovuto principalmente alle sue caratteristiche uniche, come la precocità di maturazione, il colore arancio intenso, il profumo deciso, il sapore e la croccantezza. In un solo anno - dal 2012 al 2013 - si è passati dai 200 mila ai 450 mila euro, grazie  a una produzione quasi raddoppiata dai 4 mila a i 7mila quintali. La coltivazione non è in biologico, ma a “lotta integrata” (cioè in parte bio e in parte convenzionale): si fa un uso razionale della chimica che permette di raccogliere il prodotto con un residuo chimico pari a zero. In questa direzione si usa anche il mezzo genetico (la selezione delle varietà più resistenti), ma non gli Ogm.

Leggi anche: ABRUZZO, IL GUSTO DELLA CAROTA DEL FUCINO

IN CUCINA La tendenza dolce della carota si abbina perfettamente ai dolci, ma funziona anche con i formaggi stagionati - come il ragusano dop o il caciocavallo -  e condita con l’olio dei Monti Iblei o l’ogliastro, l’olio rarissimo che nasce dagli olivi selvatici. Buona come guazzetto per le triglie o come salsa che stempera il sapore di menta e aceto del “cunigghiu a’ stimpirata”. Ottima a crudo, in insalate o cotta in purea, è deliziosa anche ripassata in padella con olio, aglio e peperoncino.

PRODOTTI TIPICI E RICETTE DAL GUSTO ITALIANO

LA RICETTA Crema di carote. Ingredienti: carote: 600 gr; farina: 2 cucchiai; burro: 30 gr; cipolle: mezza; brodo: 1,5 litri; crostini di pane: qb. Lavate le carote sotto l’acqua corrente, spuntatele e poi grattate via la buccia con un coltellino affilato, poi sciacquatele e tagliatele a rondelle su un tagliere di legno con la mandolina o con un coltello. Tritate la cipolla e mettetela in una padella antiaderente con un pochino di burro, soffriggetela e poi aggiungete le carote a pezzettini, unite un mestolo di brodo in cui avrete sciolto la farina e mescolate per un minuto. La farina non deve assolutamente fare i grumi, quindi vi suggeriamo di mettere la farina in un bicchiere ed aggiungere gradualmente il brodo a filo in modo da avere prima una cremina con la farina ben sciolta. Unite il resto del brodo e mescolate bene, poi versate il composto nella padella. Aggiungete il brodo rimasto nella padella e cuocete a fuoco dolce per 40 minuti con il coperchio messo in modo che ci sia una piccola zona aperta. Controllate ogni tanto la cottura delle carote e mescolate. Frullate il composto con il minipimer e poi rimettetelo in padella, aggiustatelo di sale, e fatelo stringere a fuoco vivace per 5 minuti, mescolando spesso. Nel frattempo tagliate il pane a cubetti e metteteli sotto il grill per fare i crostini. Aggiustate la crema di carote di sale e, se volete, insaporitela con il pepe, poi distribuitela in 4 e servite con i crostini. (ricette.pourfemme.it)

Leggi anche: SICILIA, OTTO MODI PER DIRE DOP

IL TERRITORIO A circa 30 chilometri da Ragusa, posta al limite più orientale della sua provincia, sorge Ispica, graziosa cittadina di circa 15.000 abitanti che si specchia, dall'alto di una deliziosa collina, nel mare azzurro poco distante. Ispica può essere considerato uno dei luoghi più belli della Sicilia per le sue splendide opere tardo barocche e Liberty e per i 10 chilometri di spiaggia libera che, in estate, si popolano di turisti. Nei suoi dintorni, gli appassionati di archeologia ed escursioni all'aria aperta, possono visitare la spettacolare Area Archeologica di Cava d'Ispica con le sue pareti interamente butterate da cavità naturali dovute all'erosione carsica, poi adattate dall'uomo nel corso dei secoli e trasformate in necropoli (Sicule, Bizantine e catacombe Cristiane). VISITA LA SICILIA: VAI ALLA GUIDA
 
Altre ricette
Martini Dry con olive
Sformato di melanzane e pane del Dittaino Dop
Carote alla parmigiana

Leggi anche:
FOTO: La Sicilia tutto pepe e zafferano
FOTO: Le 10 spaigge più belle del 2015
Il gusto antico dei borghi barocchi
Il buon gusto alla ragusana

*****AVVISO AI LETTORI******  
Segui le news di Turismo.it su Twitter e su Facebook
Saperne di più su GUSTO
Correlati per regione
Seguici su:
Le Offerte della Settimana
Chi siamo | Privacy | Cookie policy | Copyright © 2019 GEDI Digital S.r.l. Tutti i diritti riservati