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Prodotti Dop Lazio ricetta con Oliva di Gaeta

Oliva di Gaeta, oro nero del basso Lazio

Il prodotto Dop si nutre dei terreni collinari della splendida penisola adagiata sul Mar Tirreno

olive
Gphoto/Wikimedia Cretive Commons
Olive
Sulle colline di Gaeta la coltura dell'olivo trae beneficio dal terreno formato da sabbie calcaree e dalla vicinanza del Mar Tirreno. Il clima è ventilato, mite e mai eccessivamente umido. Inoltre la zona offre una quantità di acqua continua, così da impedire ristagni. L’Oliva di Gaeta Dop è una cultivar tipica del basso Lazio, coltivata sulle colline di Itri, comune dei monti Lepini che scende verso il golfo di Gaeta.
 
LA TRADIZIONE Il primo documento che parla di oliveti nella zona di Gaeta è il testamento del duca di Gaeta Docibile II dell'anno 954. Questo prodotto, descritto già da Virgilio nell'Eneide, ebbe la sua massima diffusione nel 1400 grazie alle attitudini all'agricoltura, al commercio e alla navigazione dei cittadini dell'allora Ducato di Gaeta, che esportarono l'olio e le olive di Gaeta in tutto il Mediterraneo, facendone un alimento molto richiesto e apprezzato per l'ottima qualità. L'oliva di Gaeta era conosciuta anche nel Rinascimento in molte regioni di Italia. È noto come già il duca di Ferrara Ercole I, nel XV secolo, ne apprezzasse la qualità. “Secondo molti documenti storici” si legge in una nota della Commissione europea “la culla di origine di questa oliva nera di varietà itrana coltivata nel Lazio era il Ducato di Gaeta”.
 
LA DENOMINAZIONE L’Oliva di Gaeta ha ricevuto la Denominazione di Origine Protetta nel dicembre del 2016
 
LE CARATTERISTICHE L’oliva di Gaeta è leggermente affusolata, di colore nero - violaceo, di sapore vinoso, amarostico con sfumature acetiche. La particolare consistenza morbida della polpa e il netto distacco di questa dal nocciolo la differenziano dalle altre olive da tavola italiane. 
 
 
LA PRODUZIONE La pianta offre il proprio frutto poco prima della primavera. Le olive di Gaeta, però, vengono raccolte in pieno autunno e conservate in salamoia. La produzione media annuale delle olive Itrana “Bianca” e di “Gaeta” è pari a 5.000 Tonnellate, di cui l’85% viene venduta subito dopo la raccolta, mentre la restante quota viene lavorata direttamente al naturale. La maggiore produzione di olive della Itrana “Gaeta” è concentrata nei comuni di Itri, Cori, Rocca Massima e Sonnino.
 
LA CULTURA Il processo di conservazione dell’Oliva di Gaeta è semplice, ma richiede tempo. E’ il processo stesso che riduce l’amarezza della frutta appena raccolta e la rende commestibile. L’operazione - del tutto naturale e senza l’aggiunta di conservanti - consiste nel lasciare l’oliva in salamoia (con sale marino) per otto mesi. Ogni anno, a luglio, Gaeta ospita la Festa dell’Olio e dell’Oliva di Gaeta. Ma il prodotto è anche protagonista di un’altra sagra di maggio: la Festa della Tiella e dell’Oliva di Gaeta.
 
IN CUCINA Può essere consumata a tavola anche come elemento di antipasto ma normalmente viene utilizzata per insaporire insalate, pietanze a base di pasta o di pesce, come il baccalà, pesce al forno o per insaporire sughi con il suo gusto amarognolo e deciso. Elemento tipico della tiella laziale, è anche ingrediente ottimale per la scarola ripassata con uvetta e pinoli e la “carne alla pizzaiola”.
 
 
LA RICETTA Scarola con olive di Gaeta. Ingredienti per 4 persone: 1000 g di insalata scarola; 50 g di olive di Gaeta; 30 g di capperi; 30 g di acciughe; 2 spicchi di aglio; 4 cucchiai di olio evo; sale. Tagliare la scarola a pezzi regolari. Far imbiondire l'aglio nell'olio, unire la verdura. Coprire il tegame e cuocere a fuoco lento per 15 minuti. Unire i capperi e le olive snocciolate e cuocere per altri 15 minuti a pentola scoperta e a fuoco vivo. Unire le acciughe, farle disfare, verificare di sale e servire. (cucinare.meglio.it)
 
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IL TERRITORIO Cittadina in provincia di Latina, Gaeta non è solo una località di mare. I luoghi da visitare sono numerosi, la città vecchia è caratterizzata dalle famose “porte” di origine borbonica alle chiese, che oltre ad essere importanti luoghi di culto, sono anche piccole pinacoteche. E ancora il Santuario della Montagna Spaccata, o il museo diocesano che rappresenta la più grande raccolta di arte di tutto il sud del Lazio. Il percorso storico naturalistico di Monte Orlando dove tra la macchia mediterranea e le falesie, spuntano le polveriere e le batterie di epoca borbonica. VISITA IL GOLFO DI GAETA: VAI ALLA GUIDA
 
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