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Prodotti Tipici Parma Fungo di Borgotaro IGP

La Val di Taro si popola di funghi

L'estensione di boschi intorno a Borgotaro, nell'Appennino parmense, ha permesso lo sviluppo di un prodotto spontaneo e molto caratteristico: la specie Boletus, uno dei migliori porcini

alimento del sottobosco<br>
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Funghi
La conoscenza e il consumo dei funghi porcini, della famiglia dei Boletus, nel territorio di Borgotaro e nell'Appennino parmense è antica e apprezzata fin da tempi piuttosto remoti.

LA TRADIZIONE Questa importante risorsa viene salvaguardata fin dal 1928 da un apposito regolamento comunale; si stabiliva così uno specifico mercato bisettimanale per il commercio del prodotto - principalmente quello essiccato - mentre il fungo fresco viene contrattato ancor oggi giornalmente, quando i raccoglitori rientrano dai boschi. Risale al 1964 l’istituzione della prima riserva nella quale regolamentare la raccolta dei prodotti del sottobosco, fra cui i funghi; l’esempio venne seguito, nell’arco di pochi anni, da tutte i Comuni dell'Appennino. Oggi la raccolta e commercializzazione è tutelata dal Consorzio del Fungo Porcino di Borgotaro a cui è stata dedicata anche una “Strada del Fungo Porcino”, percorso enogastronomico di scoperta del territorio e delle migliori produzioni alimentari.

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LA DENOMINAZIONE Nonostante quest’antica notorietà, il Fungo di Borgotaro è un marchio molto giovane: il riconoscimento I.G.P. è stato ottenuto nel 1993 dal Ministero dell’Agricoltura e Foreste e nel 1996 dalla CEE. Nel 1995 è stato costituito il Consorzio per la Tutela dell’I.G.P. per garantire e promuovere  il porcino.

LE CARATTERISTICHE Il Fungo di Borgotaro è caratterizzato da odore pulito, non piccante e senza inflessioni di fieno, liquerizia, legno fresco. Il fungo fresco per fregiarsi della cartificazione I.G.P. deve essere sano, con gambo e cappella sodi. La superficie deve essere liscia, carnosa, non disidratata. Inoltre deve avere un’umidità inferiore al 90% del peso totale oppure un peso specifico compreso tra 0,8 e 1,1 senza nessuna grinzosità.

LA PRODUZIONE La certificazione I.G.P riguarda funghi freschi di alcune varietà del genere Boletus presenti nei boschi di latifoglie e conifere dei comuni di Borgo Val di Taro, Albareto (PR) e Pontremoli (MS): Boletus aestivalis, localmente detto “rosso” o “fungo del caldo”; Boletus pinicola (“moro”); Boletus aureus (“magnan“) e Boletus edulis (“fungo del freddo”).

LA CULTURA Nei boschi situati lungo la dorsale appenninica ricadenti nei comuni di Albareto, Borgotaro e Pontremoli, la raccolta dei funghi è una tradizione che si tramanda da molti secoli. Il Fungo di Borgotaro è famoso in tutto il mondo addirittura da fine Ottocento allorquando molti montanari emigrarono in America e Inghilterra, esportando e facendo conoscere questo prodotto.

IN CUCINA Il porcino si conserva in vari modi: essiccato, sott’olio, surgelato. In ogni modo trova impiego in numerosissime ricette e in tutti i punti del menu. Dall’antipasto al secondo, cuochi famosi si sono cimentati nell’interpretare il Porcino a tutto pasto, con squisite varianti dei temi cari alla tradizione di montagna. Sott’olio, in padella, alla piastra, crudo in fette sottilissime, a tu per tu con scaglie di Parmigiano Reggiano e poi nel sugo delle tagliatelle, con i tortelli e con gli gnocchi di patate.

IL TERRITORIO Borgo Val di Taro è considerata la capitale dell’alta Val Taro nell’Appennino parmense. Collocata a circa 60 km da Parma in direzione sud-ovest, vanta una posizione strategica a cavallo di tre regioni: Emilia Romagna, Toscana e Liguria. La località è situata in una zona di grande interesse culturale, naturalistico e gastronomico. Il centro del paese è caratterizzato dai resti di un antico castello, da chiese romaniche e da palazzi storici. E’ il punto di riferimento dell’intera Val Taro, che con i suoi itinerari naturalistici attira ogni anno numerosi visitatori. A testimonianza dell’alta qualità di vita, il paese è stato inserito nel circuito delle CittaSlow. Il periodo autunnale è probabilmente il più ricco in assoluto, grazie agli eventi che hanno luogo e all'offerta gastronomica, con la celebre Sagra del Porcino. Il centro storico conserva i resti dell’antico castello, di cui oggi rimane parte della muratura originale. Di notevole importanza la chiesa romanica di Sant’Antonino, risalente agli inizi del 1200; il suo interno custodisce un prezioso organo Serassi, tutt’ora funzionante. Tra gli edifici di rilievo, si segnala lo storico Palazzo Boveri, dove risiedette la regina di Spagna, Elisabetta Farnese, durante la sua visita nel 1714, che in quell’occasione fu decorato da numerosi fregi a stucco ancora conservati. All’interno del borgo medievale merita una visita la Chiesa di San Domenico del XV secolo, dove è collocata la pregevole Madonna del Rosario, statua in legno intagliato e dorato del XVI secolo. Tutti i lunedì mattina nel centro storico del paese, in concomitanza con il mercato settimanale, ha luogo il Mercato Contadino, un’occasione unica per gustare i migliori prodotti tipici e del biologico di provenienza esclusiva dell’Appennino Parmense. La Val Taro e l’adiacente Val Ceno racchiudono numerosi paesi e borghi antichi, tra cui Bedonia (13 km), Albareto (9 km), Compiano (11 km) e Bardi (30 km). Gli appassionati di astronomia non potranno perdere la visita al planetario di Bedonia, inserito nel complesso del seminario vescovile. Chi vuole continuare a gustare le tipicità del territorio potrà fare una sosta nello storico borgo di Albareto, collocato lungo la “Strada del Fungo Porcino”. Compiano, racchiuso dall’antica cinta muraria e Bardi, con l’imponente rocca medievale, completano un percorso gastronomico e culturale senza allontanarsi troppo da Borgotaro.

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