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Prodotti PAT Piemonte ricetta Canestrelli di Tonengo

Canestrelli, dolci “monete” piemontesi

I biscotti PAT nascono nel Medioevo come varianti delle ostie liturgiche

biscotti
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Biscotti sottili
Con la stessa denominazione "canestrello" vengono prodotti in differenti aree del Piemonte (Canavese, Valsusa, Biellese) dolci tipici che presentano ingredienti, metodiche di produzione e caratteristiche organolettiche-sensoriali differenti. I canestrelli sono un prodotto tipico di Borgofranco d'Ivrea, di Ivrea, di Mazzé, di Montanaro, di Rondissone tutti comuni canavesani, ma anche di Vaie (TO) e di altri comuni della Valle di Susa, di Polonghera (CN) e di Crevacuore (BI). I canestrelli presentano queste differenze fra loro: più spessi e con grigliature rilevate quelli di Vaie e della Valsusa, sottili e con grigliatura leggera quelli di Montanaro; simili a monete medievali quelli di Tonengo di Mazzè e Polonghera, croccanti, sottilissimi e impressi con stemmi di famiglia quelli di Borgofranco d'Ivrea.
 
LA TRADIZIONE Il nome "canestrello" deriva dai tipici recipienti di vimini intrecciati, detti appunto "canestri", nei quali si riponevano i dolci dopo la cottura. L'origine dei canestrelli risale al tardo Medioevo, quando venivano chiamati "nebule" e costituivano una sorta di variante alla produzione delle ostie della liturgia cattolica. Una data certa della produzione della caratteristica cialda nel territorio dell'antico Principato di Masserano e Marchesato di Crevacuore si ha grazie al ritrovamento di un esemplare del caratteristico attrezzo in ferro per la cottura dei canestrelli, recante la data del 1750. Il primo documento scritto di cui si ha notizia e nel quale compaia la parola "canastrelli", risale all'anno 1805. Si tratta della "Notice sur l'arrondissement de Bielle, Département de la Sésia", un manoscritto cartaceo redatto durante la dominazione napoleonica e conservato nella Biblioteca Reale di Torino (misc. 82/17). 
 
LA DENOMINAZIONE Il canestrello è classificato come "Prodotto agroalimentare tradizionale del Piemonte", ai sensi dell'art. 8 del D.lgs. 30 aprile 1998, n. 173, del Decreto Ministeriale n. 350 dell'8 settembre 1999 e dell'Allegato alla Deliberazione della Giunta Regionale del Piemonte del 16 aprile 2013, n. 51-5680.
 
LE CARATTERISTICHE Il canestrello è un dolce molto sottile, fragile e che presenta forme irregolari dovute alla sua preparazione. Gli ingredienti base del canestrello sono la farina, il burro, le uova e lo zucchero. A seconda delle zone di produzione e delle preferenze, possono inoltre essere aggiunti vaniglia, cacao, nocciola, limone, arancia, caffè, menta, cocco, pistacchio, noce moscata, chiodi di garofano, rum, vino bianco, vino rosso, marsala, latte.
 
 
LA PRODUZIONE Per preparare i canestrelli occorre amalgamare prima tutti gli ingredienti asciutti sino ad ottenere un composto di colore omogeneo, quindi, aggiungere gli altri ingredienti e impastare bene il tutto. Dall'impasto, diviso in pezzetti, vengono modellate tante palline, che vengono poi schiacciate tra due lastre di ferro, poste all'estremità di una lunga pinza. La pinza viene quindi posta direttamente sul fuoco, alternando i due lati, per circa trenta secondi (la tradizione dice "per il tempo di un Avemaria recitata con devozione"). Sulle lastre sono normalmente incise le iniziali della famiglia alla quale apparteneva il curioso strumento, insieme con altri simboli e disegni; durante la cottura tali segni grafici vengono trasferiti in rilievo sulla superficie del canestrello.
 
LA CULTURA Ovunque i canestrelli erano utilizzati per allietare le occasioni importanti: i matrimoni, le feste patronali, il carnevale. Il canestrel è sempre stato ed è tuttora il dolce nuziale di Tonengo di Mazzè.
 
IN CUCINA A fine pasto o come dolce in qualunque momento della giornata. 
 
 
LA RICETTA Canestrelli di Tonengo. Ingredienti: Ingredienti: mezzo chilo di farina, due etti e mezzo di burro, due etti e mezzo di zucchero, una bustina di vaniglia, una noce moscata grattugiata, la scorza di un limone grattugiata, un bicchiere di buon vino bianco, un bicchierino di rhum e un uovo intero. Amalgamate prima tutti gli ingredienti asciutti sino ad ottenere un composto di colore omogeneo; quindi aggiungete tutti gli altri ingredienti e impastate bene il tutto. Formate con la pasta dei pezzetti grossi come noci, riporli uno per volta nell'apposito ferro di ghisa, ben caldo e unto di burro e, rivoltando il ferro da ambo le parti, cuocere per alcuni minuti sopra il fuoco, finché il canestrello assumerà un bel colore ambrato. (parcopotorinese.it)
 
 
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IL TERRITORIO Il Piemonte è una regione prevalentemente montuosa famosa per i meravigliosi scenari alpini ricchi delle più rinomate località sciistiche che accolgono ogni anno milioni di turisti italiani e stranieri. Oltre alle meraviglie ad alta quota, il Piemonte è conosciuto per essere un territorio dallo straordinario patrimonio culturale dove il passare dei secoli ha lasciato un'impronta indelebile: una ricchezza architettonica ed artistica di enorme valore che parte dalle testimonianze romane per giungere attraverso vari stili al Liberty e al periodo contemporaneo. In tutta la regione, sia nelle piccole città d'arte sia nel capoluogo, si possono ammirare palazzi, ville, castelli, fortezze dalla bellezza reale come le residenze sabaude, commissionate dalla famiglia Savoia a partire dal 1500, e disseminate sull'intero territorio Piemontese. Inserite nell'elenco del Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, questi gioielli dell'architettura spiccano per la particolarità della costruzione il cui stile risulta essere una perfetta ed elegante fusione tra il manierismo e il trionfante barocco piemontese. VISITA IL PIEMONTE: VAI ALLA GUIDA
 
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Fonte: parcopotorinese.it
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