Sono una delle specialità regionali italiane a cui tutti, senza tentennamento, sanno attribuire una ‘patria’: gli arrosticini stanno all’Abruzzo come gli arancini (o le arancine, grande dilemma) alla Sicilia o i tortellini all’Emilia Romagna. Non a caso secondo il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali stanno di diritto nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali, e sono della loro regione un vero e proprio vanto culinario, geograficamente ben definito. Tanto che se li amate ma non vi trovate in Abruzzo avete solo due opzioni: andarci, oppure acquistare la carne e tutto il necessaire per prepararli voi stessi a casa. Ma come? Ve lo spieghiamo.
La preparazione dell'arrosticino
Innanzitutto, un’introduzione: l’arrosticino è uno spiedino di carne di pecora, nello specifico di castrato, i cui i pezzetti sono tagliati a cubetti di circa 1 centimetro - ma se la carne viene tagliata a coltello può tranquillamente risultare irregolare. Vengono infilati in uno spiedo di legno, spesso alternando un pezzo magro ad un pezzo di grasso, e cotti quindi su una brace, che però non è il ‘solito’ barbecue. Si tratta infatti di un particolare braciere dalla forma lunga e stretta, abbastanza profonda, a ‘canalina’, che a seconda dei dialetti viene definita fornacella o rostella (con varie declinazioni territoriali, da arrustella a furnacella). In questo braciere la temperatura deve essere molto alta, e, pur dipendendo dal gusto personale il grado di cottura e salatura, il cuoco preposto deve essere piuttosto abile nell’arrostire perfettamente la carne senza che seccarla.
Come spesso accade con le ricette della tradizione, in base alla provincia o al paese specifico (o addirittura alla famiglia), anche la preparazione degli arrosticini può leggermente variare. In linea di massima non si aggiungono particolari ingredienti alla carne, ma alcune opzioni prevedono l’aggiunta di qualche foglia di alloro, un rametto di rosmarino, oppure un pezzetto di cipolla sullo spiedo, e, come accompagnamento, un pezzo di pane abbrustolito irrorato di un buon olio extra vergine di oliva. La versione classica dell’arrosticino è composta di sola carne, che si può far marinare una decina di minuti prima della cottura in olio d’oliva e poco succo di limone: questo intingolo aiuterà la carne a rimanere morbida e succosa durante la cottura. Importante è invece salarla direttamente sulla brace, man mano che si girano gli spiedini per farli arrostire su ogni lato.
Per cuocere bene gli arrosticini, procuratevi del carbone di buona qualità. Una volta che nel braciere la temperatura sarà alta, disponete gli spiedini di carne uno accanto all’altro, e spolverateli di sale. Dopo pochi minuti la parte inferiore sarà cotta, e potrete girarli, salarli nuovamente, e far finire di cuocere. C’è chi preferisce girarli diverse volte per una cottura uniforme (ma un occhio allenato non ne avrà bisogno). Si mangiano subito, caldi e ancora odorosi di brace, accompagnati da un bel bicchiere di vino rosso - possibilmente, un buon Montepulciano d'Abruzzo.
I kit per arrosticini
È facile comprendere che una perfetta cottura dell’arrosticino avviene solo con la brace apposita. Se ne siete fan di questo piatto vale la pena fare l’acquisto per arricchire i barbecue estivi (e non solo). Ecco alcune opzioni di shopping per dotarvi di tutto il necessaire per preparare i celebri spiedini di carne di pecora.
Cruccolini propone il barbecue a carbone per arrosticini, in ferro nero, con doppio fondo
Qui trovate un altro modello di cuocispiedini a carbonella in ferro opaco
Mentre Ferraboli propone una doppia versione (due diverse misure) in acciaio inox
Se volete velocizzare la composizione dello spiedino, potete dotarvi di questo strumento: un cubo in acciaio inox per tagliare la carne alla perfezione
Naturalmente, non può mancare un set di stecchini in legno su cui infilare i pezzetti di carne: questi sono in bambù
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