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Campania Napoli Museo di Capodimote

Napoli, tutta l'arte del Museo di Capodimonte

L'ex reggia borbonica ospita uno dei musei più straordinari d'Italia

Museo di Capodimonte
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Museo di Capodimonte Napoli
Secondo il MiBACT nel 2019 i suoi ingressi sono aumentati del 34,2%, decretandone l’annessione alla classifica dei 30 musei e parchi archeologici più visitati d’Italia. Un traguardo meritatissimo per il Museo di Capodimonte e Real Bosco, le cui collezioni - in particolare quelle pittoriche - sono tra le più straordinarie del nostro paese. Oltre ai nomi più celebri della storia dell’arte, il museo napoletano vanta anche una location che da sola vale la visita, ovvero la reggia che fu dimora dei Borbone. Da poche settimane ha riaperto i battenti anche questa straordinaria istituzione culturale, dopo i mesi di chiusura a causa dell’emergenza sanitaria. Scopriamo cosa offre.

Il museo

Fiore all’occhiello del Museo nazionale di Capodimonte è la Collezione Farnese, portata a Napoli dai Borbone e custodita nel palazzo nobiliare sin dal 1738 (mentre le antichità furono destinate al MANN, il Museo Archeologico di Napoli di cui vi abbiamo parlato in questo articolo). Tra i capolavori, opere di Raffaello, Tiziano, Sebastiano del Piombo, Michelangelo, El Greco, Parmigianino, Bruegel il Vecchio. Oltre a pitture e disegni, arricchiscono la collezione oggetti rari e preziosi, che costituiscono la settecentesca ‘Galleria delle cose rare’, una sorta di wundercammer con maioliche, medaglie, cristalli, trofei, giochi da tavola, cofanetti di ricercatissima fattura.

Il percorso espositivo prosegue con la Galleria delle arti a Napoli dal ‘200 al ‘700, che racconta la storia dell’arte napoletana e del centro-sud Italia in un arco temporale che ha visto numerose famiglie nobiliari avvicendarsi sul trono. Eventi che per forza di cose hanno influito sul mondo della cultura, non di rado arricchendolo con contribuiti e ispirazioni provenienti dall’estero. Molte opere appartenevano originariamente a chiese e conventi: alcune sono state ‘prese’ e altre donate perché avessero una migliore tutela. In questa sezione troviamo opere di Tiziano, Caravaggio, Pinturicchio, Vasari, Artemisia Gentileschi, solo per citarne alcuni.



Ancora, focus sulle pale d’altare e le opere ecclesiastiche barocche con la Collezione d’Avalos, di cui fanno parte anche miniature, stampe e dipinti dell’arte fiamminga. Una sezione museale è dedicata interamente alle armi e le armature, anch’esse parte della collezione Farnese. C’è inoltre un’area dedicata alla pittura dell’Ottocento, e una dedicata ai manifesti dei primi del Novecento, oltre a un gabinetto di stampe e disegni. Può sorprendere in questo tripudio di arte antica trovare una sezione dedicata al contemporaneo, che invece è ricca e sorprendente, ed espone opere di Burri, Kounellis, Pistoletto. Infine, non manca una galleria dedicata alla fotografia, in particolare quella di Mimmo Jodice, che ritrasse la fervente scena culturale napoletana tra gli anni Settanta e Ottanta.

Leggi anche: Napoli, la ‘Madre’ dell’arte contemporanea

Le mostre temporanee

Accanto alla ricchissima esposizione permanente, il Museo di Capodimonte offre alcune mostre temporanee che sono state prolungate data la sospensione di questa primavera. ‘Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli’ dà spazio al celebre architetto e ne racconta l’amore per il capoluogo campano. Una mostra-omaggio prolungata fino a gennaio 2021. Molto particolare è la mostra ‘Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica’. Si tratta di un allestimento teatrale, una messa in scena che racconta e celebra la storia del Teatro San Carlo e dei suoi protagonisti. Un progetto che parla di identità culturale, che si può scoprire soltanto fino a settembre 2020.
 
L’Appartamento Reale

Un capitolo a parte lo merita la visita all’Appartamento Reale. Come accennato, il palazzo che ospita il Museo di Capodimonde fu una reggia, e quest’area del primo piano intende proprio far rivivere gli ambienti della dimora, attraverso un percorso dedicato ai principali protagonisti della sua storia, come Carlo di Borbone che ne decise la costruzione, Ferdinando IV che divenne re di Napoli a soli nove anni, Ferdinando II, autore del completamento della reggia, fino al decennio francese e ai riallestimenti postunitari. Ambienti lussuosi e barocchi, pavimenti marmorei, salottini privati, decorazioni e intarsi accompagnano il visitatore in questa sezione che racconta la vita di palazzo. Completa il percorso la Galleria delle Porcellane, con vasellame, oggetti d’arredo e manufatti d’epoca, e il Salottino di Porcellana, un salottino interamente realizzato in questo pregiato materiale per la regina Maria Amalia di Sassonia (creato per la reggia di Portici).



 
Non può che completare una visita al Museo di Capodimonte una passeggiata nel suo Real Bosco, lo splendido giardino barocco che circonda il palazzo. Ve ne abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo.
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