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Molise: cosa ha di speciale il Castello  di Civitacampomarano

Si erge imponente al centro dell'abitato ed è l'emblema storico del borgo: ecco il maniero che incanta anche per la sua storia

Castelli del Molise: Civitacampomarano
©Di Brasiliano - Opera propria, CC BY-SA 3.0, Wikimedia Commons
Civitacampomarano: il Castello
Civitacampomarano, in provincia di Campobasso, è balzato agli onori internazionali quando, per promuovere e investire nel turismo, si è affidato a sei artisti di street art. Il risultato è stato, oltre al coinvolgimento dell’intera comunità, la rivalutazione di zone disabitate che hanno rilanciato il borgo antico in chiave contemporanea. Non solo murales, ma anche i loghi più famosi che ormai sono nella quotidianità di molti: ecco quindi la buca delle lettere con il logo di Gmail, una vecchia cabina telefonica divenuta un punto WhatsApp, la bacheca del paese firmata Facebook, le tovaglie dei bar con Google, tutto in un tripudio di colori che rendono la località uno delle più affascinanti di tutto il Molise.

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In mezzo a questo vivace vortice di pitture si staglia l’emblematica testimonianza di storia civitese, il Castello, che domina la parte più antica dell’abitato. Incerta è la sua origine: secondo alcuni ricercatori potrebbe essere stato edificato intorno al secolo XIV sotto l’egemonia di Carlo I d’Angiò. Altri studiosi ritengono che la fortezza venne fatta costruire intorno alla seconda metà del XIII secolo presentando l’edificio elementi architettonici tipici di questo periodo. L’ordine di erigerlo si presume sia stato dato da Federico II con lo scopo di donarlo ad un capitano di ventura, ma altri storici al contrario sono convinti che il castello sia stato realizzato dalla signoria dei De Balzo o dalla famiglia dei Carafa. Qualunque ne sia la data di edificazione, il Castello si presenta con la sua pianta quadrangolare.

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La parte occidentale si caratterizza da due imponenti torri che si elevano su torrioni angolari di forma cilindrica con una base a scarpa tra i quali si erige una cortina muraria. La parte centrale è ornata da archetti pendenti, mentre la parte superiore è costituita da un loggiato formato da sei archi a tutto sesto, di epoca rinascimentale. Sulla facciata principale si trova il bel portale trecentesco che era collegato all'abitato da un ponte levatoio, anticipato da una scalinata composta da dodici gradini. Sulla facciata si può ancora ammirare lo stemma della famiglia Di Paolo di Sangro sul quale sono scolpiti dei gigli rovesciati. Nel cortile interno ci sono gli accessi alle camere per la sala d'armi, per il corpo di guardia, per le cantine, i granai, le stalle, le prigioni ed i trabocchetti. Al primo piano si trovava la camera baronale, dove si amministrava la giustizia e si ricevevano gli ospiti, la cucina e le stanze più interne del signore.

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