Nella splendida isola caraibica di Martinica, parte dell’arcipelago delle Antille Francesi, sono senza dubbio le spiagge la grande attrazione per i visitatori. Ma si tratta di un’isola dove le piogge non sono rare, e il perfetto mix tra temperature tropicali e precipitazioni abbondanti l’ha resa un’isola estremamente verde e fertile. In particolare, abbondano le piantagioni di banane, che sono un vero e proprio vanto della cucina locale, usate non solo come frutto, ma anche come contorno e ingrediente di numerose ricette. Ebbene, il frutto tropicale è talmente importante nella cultura, nell’economia e nella gastronomia di Martinica da avere un museo dedicato.
Si chiama Musee de la Banane, e si trova al centro di una lussureggiante piantagione. Qui si parla di banane sotto ogni punto di vista: il frutto e i suoi benefici, la cultura ad esso legata, la pianta da cui nasce, il meraviglioso fiore e i suoi usi. In un percorso che unisce l’aspetto ludico a quello pedagogico, si scopre l’esistenza di oltre sessanta specie di banane, e alla fine del percorso, molte di queste si possono anche assaggiare. La ‘bananeria’ è infatti il piccolo ristorante dove vengono preparate specialità creole e piatti che hanno il frutto tropicale come protagonista. Non manca l’offerta di deliziosi cocktail e succhi da degustare in un contesto a dir poco meraviglioso. Anche il negozio di souvenir offre prodotti di artigianato realizzati a partire dalla pianta del banano.
In verità, la banana non ha origine caraibica, ma asiatica, precisamente del sud-est, e delle isole del Pacifico. Alcune testimonianze archeologiche indicano che in Papua Nuova Guinea questo frutto veniva coltivato già 5000 anni fa, forse addirittura 8.000. Inoltre, in queste regioni sono ancora numerose le specie selvatiche, a conferma di quanto sia esso il loro habitat. Furono i conquistatori spagnoli e portoghesi a portare le banane nelle isole dei Caraibi e in America Centrale a partire dal 1500, dove il clima favorevole ne consentì la coltivazione.
